Salta al contenuto principale

Teramo. Punture di zecche nel lungo fiume. Turisti pronti a denunciare il Comune

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Una lunga lettera aperta in cui una famiglia marchigiana in gita a Teramo, racconta di quelle decine e decine di zecche che hanno invaso il loro pic-nic teramano.
Una siesta pomeridiana nello sporco lungo fiume aprutino e la scoperta di essere stati invasi dagli ixodita, nome scientifico per le tre famiglie di zecche più comuni.
Giulia, 7 anni, presentava due segni evidenti del passaggio delle zecche.
Ricordiamo che Le zecche sono vettori di diverse malattie, sia dell'uomo che degli animali.

  • La piroplasmosi, o babesiosi, è causata da un protozoo che, iniettato dalla zecca tramite la saliva, si localizza nei globuli rossi invadendoli e distruggendoli provocando ittero, febbre ed emoglobinuria. Rari casi di infezione umana sono stati segnalati nel nord-est degli Stati Uniti d'America e nell'Europa settentrionale.
  • La rickettsiosi, o febbre bottonosa, il cui agente è Rickettsia conori e il cui vettore è la zecca del cane Rhipicephalus sanguineus appartenente alla famiglia degli Ixodidae. Questa malattia provoca febbre, cefalea, artralgia ed una tipica eruzione esantematica localizzata sugli arti e sul tronco.
La specie Ixodes ricinus (Fam. Ixodidae) può trasmettere:

Se dalle analisi a cui è stata sottoposta la bambina risulterà nel tempo uno stato patologico, il comune di Teramo sarà denunciato per il degrado igienico sanitario del lungo fiume.
Un'altra bella figura. 
 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

vabbè, hanno ragione, ma sono comunque dei deficienti. Sarò di parte, in quanto teramano, ma vedendo lo stato del lungo fiume teramano, desisterei dall'idea di farci un pic-nic. Tra erba alta, pali divelti, merde di cane e quant'altro, non mi sembra un luogo salubre, tanto meno con una bambina. Poi c'è da dire un'altra cosa, per quanto l'amministrazione teramana sia insensibile a questo problema (come ad altri argomenti), è pur sempre natura. Si possono migliorare le cose, ma nessuno ti da l'automatica certezza che se ti sdrai nell'erba non trovi una zecca.... Se vai ai prati di tivo, è uguale.... Sarebbe meglio trattare il lungofiume come una risorsa, ma allo stesso tempo sarebbe opportuno avere il cervello sempre ben acceso...
Caro Giancarlo se mi posso permettere direi due cosette in merito al tuo articolo. Da tempo si discute sul limite della propria condotta e la richiesta danni per altrui responsabilità, così come accade spesso in montagna per il soccorso,ecc.ecc., nel caso specifico se proprio vogliamo dare una "colpa" alle istituzioni dobbiamo rivolgerci al Ministero della Salute che non fa una campagna d'informazione su questo grave problema della Zecca, in piena espansione,ma è anche scrupolo di ognuno acquisire quel minimo d'informazioni utili per scongiurarne il pericolo. Se esistesse una scuola seria che non metta tutti in vacanza da fine giugno ad inizio settembre, si potrebbero fare tante cose e soprattutto lavorare su menti giovani e capaci di apprendere definitivamente, dalla tossicità dei funghi,dal pericolo del mare,montagna,....fino alla zecca. In questo nostro bel territorio sarebbe quasi obbligatorio la divulgazione di queste conoscenze. In tutti i modi la zecca la si può prendere da 0 m fino a 2400 m (uccidiamo i camosci?) e non è colpa di nessuno, la colpa è individuale se dopo una bella passeggiata non si provvede ad un proprio scrupoloso controllo sotto la doccia. Altra cosa da dire è che per fortuna le nostre zone non rientrano in un grado di pericolosità di diffusione delle malattie da te citate, infine l'illustrazione che hai usato la devi cambiare perché mostra l'esatto contrario di quello che si dovrebbe fare, occorre asportare la zecca, per chi lo fa da solo, con pinzette curve che l'afferrino il più vicino possibile al rostro (apparato boccale) altrimenti afferrandola male c'è il rischio di inocularsi tutto il liquido che la zecca ha nel corpo. Quest'anno sono già due che ne tolgo, disinfetto bene e osservo il punto del morso per 40 gg, nel caso di eritema subito dal medico, il consiglio, però, é sempre quello di andare dal medico o PS nel vedersi una zecca addosso. Ciao bruno
Innanzitutto ringrazio Bruno che come sempre ci illumina. Suggerisco a chi di dovere che la nostra città, quella degli aperitivi e delle mangiate, ha la grande fortuna di avere una facoltà di medicina veterinaria con annesso l'istituto di malattie infettive e un istituto zooprofilattico che sebbene vanta di essere presieduto da un avvocato è diretto da un noto veterinario in campo nazionale. qualcuno li dovrà coinvolgere prima o poi.