Come ricordare l'uomo che ha trascinato l'Italia nelle sue uniche rivoluzioni, attraverso i tanti referendum e le battaglie sociali?
Come ricordare un teramano nel mondo per il mondo?
Come ricordare l'uomo che ha lottato contro i trafficanti di droga regalando la droga della libertà?
Come ricordare il vecchio leone che ha segnato la vita di tante persone?
Come ricordare l'antiproibizionista per eccellenza?
Come ricordare il Politico con cui in tanti non andavano d'accordo ma che riusciva ad aprire il confronto?
Come ricordare la difesa dei diritti civili?
Come ricordare la non violenza?
Come?
Andava amato quando era in vita.
Ora?
Vivendo con la sua stessa passione...ciao Giacinto....detto Marco...
Vita.
Marco Pannella, all'anagrafe Giacinto Pannella (Teramo, 2 maggio 1930 – Roma, 19 maggio 2016), è stato un politico italiano, che si definisce radicale, socialista, liberale, federalista europeo, anticlericale,antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento e gandhiano[1][2][3].
Membro della Gioventù liberale e poi leader dell'Unione Goliardica Italiana negli anni dell'università, Marco Pannella è stato tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali, la formazione politica promossa dalla sinistra liberale fuoriuscita dal Partito Liberale Italiano, e raccolto intorno al settimanale, diretto da Mario Pannunzio, Il Mondo.[4]
Il nuovo Partito Radicale riprese il nome della storica formazione erede dell'estrema sinistra storica nel Parlamento post-unitario, ma in più occasioni, nel corso della propria lunga carriera politica, il carismatico leader di gran parte del radicalismo italiano lascerà intendere pubblicamente di guardare anche ai valori della Destra storica del paese.[5][6] Tra i suoi riferimenti ideologici, vanno inoltre annoverati l'ambientalismo ecologista, ilcattolicesimo liberale di Romolo Murri[7], e il socialismo liberale.[8]
L'ampiezza dello spettro politico e ideologico al quale negli anni il politico italiano ha fatto riferimento (ha avuto anche la tessera del Partito Socialista Italiano per alcuni anni), porta i suoi estimatori a vedere in lui un uomo che cerca di porsi di là dalle ideologie, mentre i suoi oppositori leggono nel suo operato una dose di ambiguità, e lo accusano spesso di inaffidabilità. Noto anche per essere alquanto prolisso[9], è spesso travisato anche in quanto difficilmente sintetizzabile in schemi comunicativi giornalistici contemporanei[10], esprime preferibilmente i suoi pensieri nelle lunghe conversazioni settimanali in onda sulle frequenze di Radio Radicale, generalmente condotte in studio dall'ex direttore Massimo Bordin, occasionalmente da Valter Vecellio o dal direttore attuale della storica emittente Paolo Martini.[11]
Tra i più longevi personaggi della scena politica (è stato deputato dal 1976 al 1992), Marco Pannella è stato uno dei protagonisti delle battaglie civili degli anni settanta e della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica.[12] La sua azione politica lo ha portato a essere noto, come leader politico italiano, per aver fatto costantemente ricorso ai metodi della lotta politica nonviolenta (come scioperi della fame, disobbedienze civili,sit-in, ecc.) resi popolari dal Mahatma Gandhi (con la denominazione Satyagraha) e dal reverendo Martin Luther King.[13] In quest'ottica, ha praticato decine di scioperi della sete e della fame, con l'intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il "diritto alla vita e la vita del diritto".[14]
Oltre alle cariche di deputato ed europarlamentare è stato presidente della XIII circoscrizione del Comune di Roma (Ostia), consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e L'Aquila, consigliere regionaledel Lazio e dell'Abruzzo[15] e segretario del Partito Radicale; è tuttora Presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale e della Lista Marco Pannella, lista elettorale legata ai Radicali Italiani, ed editore dell'organo d'informazione della Lista, Radio Radicale, fondata nel 1977 dallo stesso Pannella e da altri e che svolge anche un servizio pubblico. Pannella ha anche fondato alcune storiche testate giornalistiche che non hanno mancato occasione di esprimersi in modo contrario al suo operato[16] e direttore responsabile (pur non appartenendo al movimento) del quotidiano Lotta Continua per un breve periodo.
Importante è stato il contributo dato da Marco Pannella e dal Partito Radicale alla crescita e al consolidamento di Teleroma 56 (fine anni '70 inizio anni'80), una delle prime televisioni private italiane pensata e ideata dal Prof. Bruno Zevi e dal Prof. Guglielmo Arcieri. Punto di forza era l'informazione, le inchieste e la politica che era l'ossatura portante dei palinsesti della televisione. Negli anni d'oro delle storiche battaglie del Partito Radicale, sono indimenticabili le lunghe dirette di Marco Pannella, che si imbavagliava, urlava, incitava, discuteva con i telespettatori al telefono, oppure si mostrava emaciato e stremato anche durante i frequenti scioperi della fame o della sete; al suo fianco c'erano Giovanni Negri e un giovane Francesco Rutelli. Nel 1980, per segnalare i provvedimenti di censura che proibivano persino il possesso di un poster del film, Teleroma 56mandò in onda una copia arrivata dalla Francia del film Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. L'emittente si impegnò anche a fianco di Enzo Tortora nella sua tragica vicenda giudiziaria. Direttore del telegiornale fu per molti anni Carlo Romeo e fin dagli esordi, la regia di tutta la programmazione dell'emittente, fu curata da Luigi Del Mastro.
Pannella ha altresì operato attivamente nella vita politica italiana attraverso l'intensa applicazione dello strumento referendario, promuovendo, nel corso di tre decenni, la raccolta di quasi cinquanta milioni di firme necessarie alla promozione delle varie campagne referendarie.[17]
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