Per fortuna.
Era una settimana che nessuno sversava sul Tordino.
Era una settimana che l'acqua appariva pulita.
Era una settimana che eravamo preoccupati per l'assenza di atti illegali.
Poi, per fortuna, due passi nel lungo fiume di Teramo e tutto, ritrova di serenità la propria natura.
Sversamento e una foresta pluviale di vero e proprio degrado di manutenzione.
Bolle di simil sapone, odore acre e resti gettati di potatura lungo il letto da foresta pluviale.
Un cimitero di malagestione.
Cespugli ad altezza testa occupano il cammino dell'oasi verde teramana.
Giovanni e Riccardo di padre in figlio che si uniscono al grido di allarme.
Oltre quaranta segnalazioni che si traducono in passione e amore per il proprio territorio.
Ma nulla muta.
La pista ciclo pedonale è impossibile da poter utilizzare senza evitare i pericoli del nuovo percorso avventura.
Tutto nel silenzio più assurdo.
Tutto nel mese di Giugno dove la zona dovrebbe essere valorizzata per l'alto valore sociale.
Non tutti possono permettersi una gita fuori porta per ragioni economiche o di salute.
Non tutti ma tutti, hanno il diritto di poter vivere senza sentirsi parte del degrado Amministrativo.
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