Il sottopasso sotto gli occhi di gatto a piazza Garibaldi.
Avete compreso perchè molti pedoni preferiscono farsi investire, rischiare una gamba, la propria vita che trascorere anche solo 30 secondi, in compagnia di defecazioni umane, in un sottopasso senza telecamere, controllo, sicurezza, vigilanza.
Eppure a Teramo si preferisce continuare nel cantiere open, sempre aperto, sempre inaugurato, sempre discusso dell'ipogeo che investire nel profumo.
Si rimane circondati da quell'odore forte di anarchia morale.
Quando la punizione alle violazioni del vivere comune non sono sicure, certe, l'inciviltà diventa una forma politica del quotidiano.
Un sottopasso usato come cacatoio e un altro, quello di viale Crucioli, chiuso e indegnamente sporco.
Lurido, sudato senza prospettive.
Si potrebbe creare un percorso museale numerato con i sottopassaggi.
Dal numero uno al numero quattro potrete ammirare la mostra di caio e sempronio fino ad arrivare alla sala dell'Ipogeo.
La cultura parte dalla Teramo sotterranea e si potrebbe iniziare con intere scolaresche ad insegnare l'arte e il rispetto degli spazi comuni.
Già, un'altra idea, una nostra idea per chi non ha pensieri amministrativi.
Fate Vobis.
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