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Droga: Dove sono le mamme coraggio di Teramo?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Napoli 1995/1996.
Ero un carabiniere ausiliario.
I ragazzi napoletani, alcuni ragazzi napoletani, fumavano la " bottiglietta", residuo della lavorazione dell'eroina, trasformata  in una pallina gommosa posta all'estremità di una bottiglietta di minerale.
Danni gravissimi al sistema nervoso centrale e periferico.
Dieci mila lire e una generazione di disabili psichici.
Le mamme coraggio di Napoli crearono un'associazione di strada.
Invasero i parchi e i giardini, la Procura e il Tribunale, chiedendo maggiori controllli e il ricovero dei propri figli in centri di recupero.
Una lotta contro il tempo e per il tempo di molte vite.
Teramo sembra Napoli del 1995.
Un problema che viene sottovalutato da tutti.
La testa sotto la sabbia.
Nel frattempo Piazzetta del Sole, Piazza Sant'Anna, via del Castello e la Villa Comunale, sono diventati il centro dello spaccio provinciale.

Albanesi, teramani, profughi e piccoli figli della Teramo bene e meno bene, dotati di biciclette e desiderio di cellulari nuovi, ricariche e soldi per il fine settimana, giochi d'azzardo di uno Stato Pappone.
Gli orari?
Prima della scuola, dopo la scuola e nel tardo pomeriggio.
Marijuana con tracce di eroina, eroina con tracce di eroina e la solita cocaina della Teramo bene e meno bene.
I padri della Teramo bene e meno bene.
Tra i clienti anche una ragazzina con meno di dodici anni.
Tutti fanno finta di niente.
Tranne i Carabinieri, sul campo, in strada, pronti ad intervenire.
Tranne gli uomini della Mobile, sul campo, in strada, pronti ad intervenire.
Tranne i militari della Finanza, sul campo, in strada, pronti ad intervenire.
Chi dovrebbe dare l'ordine?
Chi dovrebbe condurre l'inchiesta fatta di prove e filmati?
Dove sono le mamme coraggio di Teramo?
Riprendiamoci le nostre strade.
Andiamo dagli spacciatori.
Occupiamo i loro spazi.
Riempiamo le piazze, quelle piazze, di foto, di quelle crude immagini,  dove i nostri figli sono stati fulminati dalla droga.

Morti.
Uccisi anche dallo Stato che non interviene.

Morti.
Uccisi anche dallo Stato e dal suo gioco legale.
Protestiamo davanti al Tribunale di Teramo e chiediamo l'intervento della Legge?
A muso duro...
Io ci sto, voi?
 

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Commenti

Io ci sto...e sono con voi
anch'io ci sto
buongiorno....argomento delicatissimo....qui non si parla di alberi tagliati e strade dissestate ..qui si parla della vita dei giovani.......pensiamoci bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io ci sto
Non voglio mettere la testa sotto la sabbia, ma continuo a non essere convinto. Non sono convinto dai toni, dagli argomenti. La marijuana in quanto tale (non ancora reperibile in Italia su un mercato legale) dove viene spacciata? Non la si spaccia più per strada? Nei luoghi indicati (p.zza del sole, sant'Anna, Castello, Villa) si spaccia anche droga leggera (marijuana e hashish) o solo cocaina, eroina e mix vari? Ci sono giovani che in quei luoghi ci vanno per comperarsi e magari fumarsi direttamente qualche "normalissima" canna? Ci sono ma si mischiano con gli eroinomani? Questo mi suona strano, perché l'ambiente degli "eroinomani conclamati" è diverso da quello dei consumatori, pur abituali, di droghe leggere e non mi sovviene alcuna ragione perché i due ambienti oggi si debbano essersi "fusi". Discorso a parte è quello della coca, che certo si è diffusa maggiormente negli ultimi anni tra i "consumatori occasionali", anche di reddito non altissimo, che vogliono sperimentare quella che per decenni è stata la droga delle sole classi agiate. Nell'articolo si parla delle madri, dei padri, della polizia. Si parla di giovani "dotati di biciclette e desiderio di cellulari nuovi, ricariche e soldi per il fine settimana", quindi si parla di chi vende, di chi cerca soldi, si parla degli spacciatori (più o meno occasionali). Non si parla dei consumatori. Non si parla AI consumatori. Non si parla di chi (inesperto) compra a volte della robaccia insulsa. Non si parla di chi "ci prende la sola" e si ritrova tra le mani sostanze che non sono nulla ( né veleno né sballo), un nulla pagato 30, 50 euro. Non si parla di chi (ingenuo e fiducioso) anticipa i soldi e poi aspetta, aspetta, aspetta, aspetta....... Non si parla di chi viene fregato una volta. Poi un'altra e un'altra ancora. Non si parla di chi non è protagonista del proprio tempo ma è in balia del tempo altrui, di colui che forse arriva, che forse ha qualcosa, ma più tardi, più tardi, più tardi, devi aspettare, aspettare, aspettare...... Non si parla di chi deve ancora capire che non ne vale la pena: non perché si rischi davvero di morire, ma perché in certi ambienti non c'è spazio per il rispetto, per l'amicizia sincera, per la correttezza, per il dono, per l'empatia. C'è cinismo, spregiudicatezza, furbizia, interesse spiccio, bassezza. Anche perché c'è rischio vero, c'è malavita vera, c'è violenza vera per chi è cerniera tra lo spaccio di strada ed il livello immediatamente superiore di traffico. E allora o sei anche tu così o presto li mandi al diavolo tutti, i falsi amici troppo presi dai loro traffici e dalla loro contabilità per meritare il tuo tempo, la tua attesa, la tua ansia, la tua fiducia, i tuoi soldi. Non passa il messaggio “terroristico” sui rischi per la vita o per la salute mentale dei consumatori di droghe “leggere”o “del sabato sera”. Non passa perché non è credibile e finché continueremo ad usare certi argomenti, non saremo credibili. Non saremo credibili finché parleremo genericamente di “droga” senza fare distinzione alcuna. Senza fare informazione vera. Senza tenere conto della “contro-cultura” o della “contro-informazione” che riempie la rete e che, soprattutto ai giovanissimi, parla di antiproibizionismo, di legalizzazione o di liberalizzazione di alcune droghe, proprio quelle più diffuse tra i giovani ormai da decenni. Al riguardo permettetemi di segnalare (ed è solo un esempio) questo articolo recentissimo pubblicato su “Il fatto quotidiano”, che certo non è la Bibbia ma i cui argomenti sono molto diffusi in rete e sulla stampa “alternativa” (se qualcuno avesse ancora voglia di leggere sull'argomento dopo il mio lunghissimo commento!). http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/06/marijuana-tagliata-con-eroin…
buon giorno, ci stò volentieri pure io, e per @anonimo delle 10.10, credo che si sia capito che si parla dei nostri ragazzi/e, si è capito benissimo!
Bravo Falconi svegliamola sta Teramo!!

 Vedremo a breve caro Mario Bici.

Droghe sintetiche e intrugli a basso costo che ammazzano o distruggono corpi e menti. Negli anni ottanta è stata l'eroina a mietere un campo di giovani vite teramane. Però se ne parlava, molto più di quanto avviene oggi che la stessa cocaina non è più la droga dei soli ricchi. Il mercato criminale delle droghe sembra diventato l'ultimo dei problemi, come le sue vittime. Sono convinto anch'io che occorre intervenire, non solo e non tanto per ammanettare e schedare la manovalanza che in tempi di grandi sofferenze sociali prolifera, ma per inchiodare i grandi papponi del losco mercato e questo è meno semplice. Per procurarsi i soldi necessari all'acquisto di una dose si ruba, si prostituisce, si spaccia, si vende l'anima e la dignità. Il mercato criminale ha l'interesse a diffondere le droghe più costose che creano una forte dipendenza e un numero sempre maggiore di clienti e di profitti. Prossimamente in Parlamento verrà discussa una proposta di legge presentata da circa 200 parlamentari di varie forze politiche, che tende a ridurre i danni causati dalla diffusione incontrollata delle droghe, quasi sempre "tagliate" con altre sostanze dannose alla salute. Sarebbe un primo passo importante verso una consistente riduzione dei danni, anche collaterali, causati dall'assunzione di droghe, perchè per insegnare ad un giovane ciò che fa male e ciò che fa meno male, bisogna saper distinguere quello che fa più male da quello che fa meno male. Temo però che la proposta di legge troverà molti nemici in questo Parlamento, che non sembra nella sua maggioranza molto interessato a dare un grande dispiacere alle potenti finanze delle mafie, e un piccolo respiro per le casse dello Stato.
tutto è permesso oggi.Dove sono gli istruttori del vizio?Le famiglie dove sono?I grandi medici dove sono? Teramo è città di vizio ma sono tutti perbenisti ahahahahah
Caro Falconi, ma lei ci ha mai parlato con i residenti di alcune zone citate nell'articolo? Io sì, pochi mesi fa, in occasione del mancato svolgimento del festival Antipop in piazzetta del sole. Sa cosa mi hanno detto? Che preferiscono avere gli spacciatori sotto casa, perché alla fine sono educati, non schiamazzano e a una certa ora se ne vanno a casa. Da una parte abbiamo i toni allarmistici dei suoi articoli - toni che io personalmente non condivido - dall'altra il completo menefreghismo della cittadinanza. In mezzo cosa rimane? La frustrazione di chi prova ancora a riappropriarsi di alcuni spazi della città ormai abbandonati a se stessi, la rabbia per non avere interlocutori - né tra chi amministra la città, né tra chi ci vive. Leggo spesso di articoli che denunciano la lenta agonia di Teramo sul suo blog, quasi mai uno straccio di soluzione.

 FDB, soluzioni?
Le soluzioni dovrebbero essere in mano alla Politica, giusto?
Soluzioni?
La garanzia della pena?
Diamo la possibilità alle Forze dell'Ordine di poter fare il looro dovere?
L'educazione che parta dalla scuola?
Invadiamo gli sapzi con la cultura?
Scrivo ancora?














 

Ma certo che può ancora scrivere Falconi, d'altronde le parole sono il suo mestiere. Il problema è che tutte queste parole, tutte le sue domande retoriche sono vuoti a perdere. La città è in questo stato perché i teramani la preferiscono così, amministratori e cittadini. A, troppo, poco vale strillare da un blog.

 Sapesse quante inchieste aperte, ma vedo che lei, con i suoi commenti nutre questo vuoto a rendere.
Per perdere c'è ancora molto tempo. 
Noi non molliamo.



 

@FdB, la città è in questo stato perchè tanti teramani, non tutti fortunatamente, sono menefreghisti e si fanno i cazzi suoi, con la speranza di ottenere il piatto di lenticchie dai politici di turno. Lei però li supera tutti, perchè se potesse ridurrebbe al silenzio anche chi ha la forza e la capacità di denunciare. Potrebbe fare un esempio di un argomento trattato su questo blog, nel quale la soluzione manca oppure è semplicemente ovvia?
@Sodterm, le consiglio un corso di comprensione del testo. Da quello che scrive, "perchè se potesse ridurrebbe al silenzio anche chi ha la forza e la capacità di denunciare.", pare proprio aver completamente equivocato i miei commenti. Mi spiace per lei e per quanti pensano che lanciare strali serva a risolvere qualcosa. Io ho portato un esempio concreto per esemplificare come sia difficile fare cultura in città, di come sia difficile riappropiarsi degli spazi. A cosa serva invocare le madri coraggio se a nessuno importa veramente della città? A poco o nulla, per me.
@FdB, ho compreso quello che ho letto. L'aumento dello spaccio di ogni sorta di droga per te è "allarmismo." Anche la politica dominante e i suoi numerosi portaborse sembrano pensarla come te. Posso comprendere le conclusioni sconsolate del residente, che rispetto a chi si ingozza di super alcolici e schiamazza, piscia e vomita dove capita fino alle 2 di notte, sceglie "l'educazione" degli spacciatori che non lo privano del sonno. Ma non è una soluzione. Quello che mi è rimasto invece incompreso l'avevo espresso con il punto interrogativo al quale ne aggiungo un paio. Tu cosa proponi di meglio rispetto alla denuncia e alle iniziative di protesta? I tuoi strali che sono migliori di altri, oppure altro?
Il consumo di sostanze stupefacenti tra gli STUDENTI, rilevato annualmente dal 2003, evidenzia una progressiva CONTRAZIONE di CANNABIS fino al 2011; nel triennio successivo 2011-2013 si osserva una ripresa raggiungendo nel 2014 i valori del 2008. La COCAINA, dopo un tendenziale aumento fino al 2007, segna una costante e continua CONTRAZIONE fino al 2011, stabilizzandosi negli anni successivi. IN COSTANTE E CONTINUO CALO il consumo di EROINA sin dal 2004. NEGLI ULTIMI ANNI IL CONSUMO SI E' STABILIZZATO CON UN ULTERIORE LIEVE CALO NEL 2014. Ho semplificato un breve passaggio (a pag.1) della corposa "Relazione al Parlamento del 2014" del "Dipartimento delle politiche antidroga" della Presidenza del Consiglio. http://www.politicheantidroga.it/media/646882/relazione%20annuale%20al%…. A pagina 15 del documento c'è un bel grafico che mostra l'andamento dal 2001 al 2012 "nella popolazione generale". @Sodterm, lei chiede (non a me):"l'aumento dello spaccio di ogni sorta di droga è allarmismo?" Su quali dati si basa la sua domanda? Su dati riferibili al solo Comune di Teramo? Alla Provincia? Al solo centro storico? Che dato è quello che lei fornisce attraverso la sua domanda? Falconi nel suo articolo scrive che piazzetta del sole, Sant'Anna etc. "sono diventati il centro dello spaccio provinciale", però è di questi giorni la notizia di 2 kg di hascisc sequestrati dalla Polizia di Teramo tra Campli e S. Nicolò. altri 5 Kg sequestrati tra Colonnella ed Alba. "Dallo scorso mese di marzo il lavoro degli investigatori del nucleo operativo e radiomobile giuliese ha portato al sequestro di oltre un chilo di hashish, 150 grammi di cocaina e 100 di eroina tra Giulianova e Roseto"........... Il tema è indubbiamente molto, molto complesso da un punto di vista statistico, sociale, sanitario, criminale. Per questo si dovrebbe essere particolarmente attenti a cosa si scrive. Si rischia di diventare "poco credibili" in relazione alla propria capacità di osservazione ed interpretazione più in generale, e questo sarebbe un vero peccato! Negli ultimi commenti vi state chiedendo: "la Soluzione"? Ma la soluzione a cosa? Non si capisce più! La soluzione al consumo di droga tra i giovani? La soluzione rispetto alla presenza di spacciatori in centro storico? La soluzione al degrado ed all'abbandono di certe piazze? La soluzione alla mancanza di iniziative "culturali" in centro? Io credo che non si debba chiedere ad un blogger di fornire "Soluzioni" (con la S maiuscola), soprattutto rispetto a temi così complessi, articolati ed intersecati. Credo che Soluzioni con la S maiuscola non le abbia nessuno. Credo che un blog sia luogo anzitutto di denuncia ed anche di semplice narrazione. Credo sia luogo di incontro, confronto e quindi crescita. Per questo seguo da anni, ringrazio da sempre e sempre ringrazierò Giancarlo Falconi ed I due punti. Per questo il mio intervento non vuole contraddire né contrastare gli altri commenti ma solo cercare di approfondirli ed arricchirli. Cerco di chiudere: se non c'è un interesse fattivo da parte dei residenti, soprattutto in relazione ad aree "chiuse" come piazzetta del Sole o p.zza S.Anna (diverso può essere il discorso per p.zza Garibaldi. via del Castello e la stessa Villa Comunale), se non sono i residenti ad appropriarsi (o riappropriarsi) del luogo in cui vivono, c'è poco da fare. Credo che le istituzioni debbano dare il loro sostegno, ma le iniziative calate dall'alto durano il tempo di un festival o di un mercatino, poi i luoghi tornano nelle mani di chi, quei luoghi, li vive quotidianamente. A Teramo, in centro storico, manca il vivere il proprio quartiere, manca la relazione col vicinato, manca il gioco dei ragazzini, manca la chiacchiera col negoziante. Credo che il fenomeno sia degenerato negli ultimi decenni. Ho altre volte ricordato come lo spaccio in centro storico sia sempre esistito, ma i luoghi erano quelli "aperti", appunto, quindi meno soggetti ad una "sorveglianza residenziale": p.zza Dante, la stessa via del Castello, via Carducci, Minigolf. E' vero che Piazzetta del sole, per anni, è stata un luogo di degrado ed estrema marginalizzazione sociale ma perché vi risiedevano soggetti "problematici" (non vorrei sbagliare, ma credo che per anni alcuni alloggi comunali della zona siano stati assegnati a soggetti appunto "difficili"). Oggi credo non sia più così. Allora perché lo spaccio, che non si può debellare ma solo spostare (questo dovrebbe essere chiaro), si è spostato oggi in questi luoghi "chiusi"? Oggi ai residenti di S.Anna e piazza del Sole sta bene che lo spaccio si svolga sotto le proprie case? Credo proprio di si ed @FdB, in un commento, lo confermerebbe. Non è lo spaccio che ha allontanato dalla piazza i giochi, i bambini, le mamme, l'arte, gli anziani, i giovani del quartiere, la musica, la cultura ma è stata la loro prolungata assenza a lasciare campo libero allo spaccio sotto le proprie residenze! La colpa è dei politici? Delle istituzioni? Forse, ma questa sarebbe solo una ragione in più per non aspettarsela da loro, una svolta.
Caro Mariobici, non sono riuscito ad aprire la pagina che hai segnalato, ma fa lo stesso. I dati nazionali di cui sono a conoscenza tramite stampa sono forniti dalle Procure Antidroga e basati sui sequestri effettuati. Sono scesi del 6% i sequestri di cocaina ed eroina, anche se a detta dell'Antidroga la domanda sarebbe rimasta invariata. Sono aumentati del 50% i sequestri di derivati della cannabis. E fin qui ci siamo. Quello che invece manca dai dati da te riportati è il raddoppio di sequestri e di consumo delle droghe sintetiche, le quali non mietono vittime nel breve tempo come l'eroina, ma consumano il corpo e la mente gradualmente, inesorabilmente e irreversibilmente. Per lo spaccio e i consumi teramani mi fido dei racconti di Giancarlo Falconi, confermati indirettamente dallo stesso FdB che cita il residente chiamato in causa. Sarà poco, ma non penso che Teramo sia molto diversa dalle altre città italiane. Non mi ritengo un bigotto e nemmeno un "bacchettone". Nella mia gioventù, quando fra i comuni mortali circolavano "solo" eroina, spinelli e acidi, ho frequentato coetanei caduti nel buco. Molti di loro non ci sono più. Fortunatamente per me, la siringa mi faceva impressione e pertanto ho solo fumato canne con gli amici, quel tanto che è bastato a farmi comprendere la diversità delle sostanze e a non fare di tutte le erbe un fascio. Oggi più di ieri lo spaccio è "libero" anche se illegale. Chiunque voglia acquistare sostanze proibite può farlo pagando un prezzo. Non ammetterlo vuol dire avere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Il mio pensiero nel merito dell'articolo è il seguente: cosa consumano i nostri giovani concittadini? Erba, eroina, cocaina, droghe sintetiche o altre miscele forse più economiche, ma ancora più dannose per la salute? Sono anche convinto che l'azione repressiva è necessaria perchè può servire a limitare i danni, ma la soluzione può essere solo politica e pare lo abbiano compreso molti stati considerati civili. Acclarato che le politiche proibizioniste sono servite solo a gonfiare le casse della criminalità organizzata, a riempire le carceri di piccoli spacciatori e rovinare giovani che per una dose arrivano a prostituirsi o rubare, penso anch'io che la cosa migliore da fare sia la gestione legale del mercato delle droghe, accompagnata da una costante e pressante campagna informativa ed educativa sull'uso e sulle differenze fra le varie sostanze. Non sparirebbero i tossici e l'uso degli stupefacenti, ma si ridurrebbero di gran lunga i terribili effetti collaterali, come dimostrano i dati dei paesi che hanno intrapreso questa strada. Non per ultimo, si darebbe un bel colpo alle finanze mafiose e un discreto aiuto alle casse dello stato. Concludo sui tanti sequestri di mariuana e di hascish da te ricordati, che apparentemente sembrano ottime notizie, ma che rischiano di portare a risultati niente affatto positivi. Quando i consumatori di droghe cosiddette leggere non trovano sul mercato la loro sostanza che fanno? Rinunciano a fumare, oppure "per una volta" ripiegano su altre sostanze molto più dannose e più semplici da reperire?
Egregio Sodterm, parlare di repressione e contemporaneamente di antiproibizionismo a mio parere è una contraddizione in termini: ergo lei non può dirsi convinto della necessità di politiche repressive e contemporaneamente affermare la bontà dell’antiproibizionismo, sentenziando che è “acclarato che le politiche proibizioniste sono servite solo a gonfiare le casse della criminalità”. Non credo vi sia bisogno di un’intelligenza superiore alla media per affermare che, parlando di droga, la creazione ad hoc di una direttiva antiproibizionistica corrisponde sostanzialmente al non attuare – forse addirittura al non VOLER attuare – una seria politica repressiva. Detto ciò, sommessamente penso che se dovesse tramutarsi in Legge una delle varie ipotesi di liberalizzazione delle cosiddette droghe leggere che si stanno studiano in Parlamento, ci troveremmo al cospetto di una risoluzione idonea – perlomeno in Italia – soltanto a “mascherare” ulteriormente l’incapacità da parte delle istituzioni di reprimere adeguatamente il fenomeno. Personalmente sono favorevole ad una repressione a trecentosessanta gradi (salvo nei casi scientificamente, inequivocabilmente appurati legati all’uso della cannabis per scopi terapeutici), anche in presenza di uno “Stato” in grado di assumere a non più di quarantacinque gradi un simile atteggiamento. Non si tratta di un mero parere, cioè sostanzialmente sono favorevole all’ovvio tenuto conto che la mia posizione in questo senso a ben vedere altro non è che la pretesa del rispetto dell’ordinamento vigente in merito, ovvero la pretesa che tale ordinamento sia fatto rispettare il più possibile, come meglio possibile, dalle Autorità competenti. Gentile Sodterm e gentili tutti, il punto è proprio questo. Se ci dilunghiamo in dissertazioni sociologiche (tipo il rischio del giovane “costretto” ad utilizzare droghe pesanti se in giro non c’è l’abituale pusher che gli vende l’hascisc!!!) e/o, peggio ancora, in dibattiti su Leggi che sarebbe giusto venissero promulgate piuttosto che su quelle esistenti, non ne usciamo. In molteplici zone di Teramo più o meno note (a tutti, figuriamoci alle Forze dell’Ordine…) lo spaccio di droga avviene praticamente alla luce del sole? Ok… e allora sulla base delle ODIERNE Leggi retate, retate e retate da parte della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Retate a più non posso, se necessario una alla settimana. E spacciatori in galera – di marijuana o di eroina non fa differenza, come in linea di massima dettato dagli ATTUALI Codici d’altronde – per un periodo equo, affinché ognuno percepisca che quello di “certezza della pena” non è un concetto astratto. Il sig. o la sig.ra FdB voleva una soluzione? Eccola… semplicemente banale o banalmente semplice, quanto purtroppo – per ragioni che andrebbero analizzate, ma ora non è questo il tema – non sempre perseguita: la ferrea e costante applicazione della normativa penale ad oggi in vigore! Se accadesse, il problema “droga” non dico scomparirebbe ma sarebbe quantomeno fortemente ridimensionato e, dico di più, probabilmente si giungerebbe nel breve ad una saggia liberalizzazione delle droghe leggere perché, sempre se accadesse, svanirebbero tutti i timori e tutti i preconcetti del legislatore (vedi l’Olanda, dove alla tolleranza dell’”erba” si è arrivati grazie a Leggi che prevedono che se uno spacciatore di cocaina viene beccato lo mettono in gattabuia e gettano via la chiave). Con buona pace dei “cannaioli” del nostro Paese che altro non stanno aspettando (io resto in ogni caso contrario) e ragionevolmente con soddisfazione persino di quegli abitanti in Piazzetta del Sole, indifferenti nei confronti degli spacciatori perché tutto sommato sono silenziosi e ad un certo orario se ne vanno. P.S. – sig. Sodterm, lei si faceva le canne e non usava eroina perché “fortunatamente” le facevano impressione le siringhe? Fortunatamente??? Vuol dire che se lei in passato non si è fatto le “pere”, lo deve ad una botta di culo? Principalmente nel suo interesse le consiglio di rettificare, in subordine glielo chiedo affinché io non cambi idea sul fatto di aver replicato ad un soggetto con una testa pensante.
@Sodterm, il documento indicato è un pdf molto interessante ed aiuta a farsi un'idea del fenomeno droga in Italia. Sul tema legalizzazione sono d'accordo con lei, ma è chiaro che questa "soluzione" deve essere presa a livello nazionale. Tra parentesi: non avevo ben compreso che il suo condividere certi “toni allarmistici” mirasse ad evidenziare l'urgenza di politiche di legalizzazione proprio per contrastare il mercato nero incontrollato e quindi pericoloso. Credo che, se pure si farà qualche passo in questa direzione nei prossimi anni, sarà solo a livello di "droghe leggere". Ritengo quindi che lo spaccio di droghe pesanti in strada sia un fenomeno con cui bisognerà confrontarsi ancora per molti anni. Proprio per questo mi sembrava fondamentale capire COSA si spacciasse attualmente in certe piazze del centro. Proprio per questo non mi piace parlare genericamente di “spaccio di droga”. Anch'io ho sbagliato generalizzando quando ho scritto "lo spaccio non si può debellare ma solo spostare": parlavo dello spaccio in strada di eroina, che credo continuerà ad esistere (spostandosi magari, negli anni, da una piazza ad un vicolo ad un giardinetto) finché ci saranno eroinomani, mentre lo spaccio di droghe leggere è un fenomeno diverso che potrebbe avere, in tempi relativamente rapidi, altri sviluppi. Sembra proprio che attualmente, in Piazzetta del Sole, si spacci l'eroina. Si parla dei tossici "storici", quelli che sono anni che si bucano, che da anni comprano eroina nelle strade di Teramo, quelli che tutti conosciamo di vista e che, credo inevitabilmente, ancora per anni compreranno eroina nelle strade e nelle piazze di Teramo. Alcuni di loro, purtroppo, sono evidentemente delle "nuove leve". Penso ci sia poco da fare al riguardo (non è disfattismo il mio: sono interventi complessi non basati sulla semplice repressione) ed immagino che la stessa polizia si limiti a "controllare" ed "osservare" la cosa, come mi risulta faccia da decenni in relazione allo spaccio "ultimo", quello delle singole dosi. Il fenomeno però non è assolutamente in aumento e questo deve essere chiaro! Le stesse droghe leggere, seppure molto più diffuse, non hanno visto aumenti mostruosi dei consumi negli ultimi anni anche se, sicuramente, sono molto più "accettate" socialmente e culturalmente, soprattutto tra i più giovani. Per questo trovo "inadatti" certi toni allarmistici e terroristici quando si vuole parlare di droga rivolgendosi ai più giovani. Per questo ritengo "inadatto" che si parli di droghe in modo generico come se fossero tutte ugualmente pericolose e devastanti. Per questo non mi piace che dei giovani che comprano, vendono e fumano delle canne (magari in piazza, come mi sembra a volte di aver visto) siano assimilati ai tossicodipendenti: credo non piaccia affatto agli stessi "giovani". Per questo ho contestato il tono "terroristico" dell'articolo di Falconi. Al riguardo vorrei chiarirle una cosa: ho segnalato, nel mio precedente commento, i sequestri di stupefacenti di Giulianova, Campli etc. per evidenziare quanto fosse esagerato ed inverosimile, da parte di Falconi, definire le piazzette teramane "centro di spaccio provinciale" come se davvero un giovane vibratiano od un bellantese dovesse venire a Teramo, in piazzetta del Sole per comprarsi una qualche "droga". Concludo sulle "nuove droghe": il fenomeno è ancora da comprendere pienamente ed è in continuo sviluppo anche perché la chimica ha evidentemente potenzialità infinite. I numeri però parlano anche qui di consumi molto marginali, non certo epidemici. Io credo che tutto ciò significhi anche che, sotto molti aspetti, stiamo parlando di scelte personali, libere e sempre più consapevoli anche tra i giovanissimi, nonostante a volte la cronaca porti alla ribalta, in modo eclatante, drammatici casi di morti da "sballo". In realtà la maggioranza dei giovanissimi non usa affatto stupefacenti mentre "un'ampia minoranza" fa un uso libero e consapevole solo di alcune sostanze e questo, in modo stabile, ormai da molti anni. Credo che sia un'ulteriore ragione per procedere davvero, come anche da lei auspicato, sulla strada di una qualche forma di legalizzazione.
Scrivo questo ulteriore commento dopo aver letto quello di @Santacruz. La sua posizione (e Soluzione) mi sembra assimilabile se non identica a quella espressa nell'articolo da Falconi, che di fatto auspica interventi decisi delle Autorità, la necessità di spingere su indagini che invece sembrano inspiegabilmente impantanate etc. etc. E' chiaramente una posizione legittima che però non può che scontrarsi col “sentire” di tantissimi giovani, anche di coloro che non fanno uso di nessuna sostanza ma che si relazionano normalmente e consapevolmente con coetanei che ne fanno uso, in modo più o meno saltuario. Credo che anche tanti genitori possano non condividere il fatto che un figlio che fuma della maria venga sbattuto in galera perché questo stabilisce la legge. Credo che anche tanti insegnanti possano storcere il naso apprendendo che un brillante e promettente studente non sia potuto andare a scuola perché arrestato per qualche grammo di hascisc. Quindi si possono usare tutti i toni allarmistici, rigidi e perentori del mondo, ma bisogna essere consapevoli che così facendo si innalza un muro di incomprensione e distanza con ampie fasce di ragazzi (e non solo) che non vivono assolutamente il loro agire come “criminale” o “pericoloso per se stessi e per gli altri” solo perché così stabilisce la legge. Voglio dire un'altra cosa: l'idea di retate su retate per stroncare lo spaccio di “droga” sembra attuabile solo perché in alcuni luoghi lo spaccio avviene alla luce del sole, in modo manifesto. In realtà credo che moltissimo spaccio non avvenga affatto in strada. In strada, almeno a Teramo, lo spaccio è quello di eroina (forse anche perché molti eroinomani vivono situazioni “disagiate”, sono “sbandati”, sono stati cacciati di casa dai genitori, danno nell'occhio quindi non è furbo, da parte di uno spacciatore, invitarli nella propria abitazione per vendergli la dose etc. etc.) Lo spaccio di sostanze “leggere” in strada è marginale, fatto tra ragazzini alle prime armi. Il consumatore più abituale ed adulto di droghe leggere trova canali più tranquilli, entra in contatto con fornitori “casalinghi”, si può pensare ad acquisti e consumi fatti tranquillamente seduti sul divano di un appartamento, magari di studenti universitari, davanti ad una playstation o ascoltando musica da un buon impianto stereo. Uscire all'aperto per consumare fumo o marijuana, per molti, è una scelta che si fa solo se ci sono le condizioni per farlo. Condizioni che ci sono se si riscontra una certa tolleranza. Per questo, in precedenti commenti, ho posto sulla bilancia due alternative: usare un generalizzato pugno duro e manifestare ferrea intolleranza, spingendo così molti giovani ad incontrarsi per “fumare” insieme ma restandosene chiusi in delle stanze mentre alcune piazze e strade della città restano nelle mani solo di emarginati e sbandati oppure, in attesa di norme più liberali, esprimere una certa “tolleranza” per quei “passatempi” che, volenti o nolenti, è usuale notare laddove si riuniscano dei giovani.
Signor o signora Santacruz, quando si è ragazzi si può cadere nel baratro della tossicodipendenza per varie ragioni e non perchè non si è all'altezza di un essere pensante. Non si inizia mai per continuare, ma solo per provare, per curiosità, per sentirsi vicini alla ragazza o al ragazzo che fa uso di sostanze, per dimenticare almeno momentaneamente problemi personali o famigliari. Si pensa di potersi gestire e di essere più forti e bravi di chi si è dimostrato debole. Con queste premesse anche "una botta di culo" può diventare decisiva per scansare il peggio. Non capisco perchè il governo olandese (e non solo) che ha scelto una politica antiproibizionista e al contempo repressiva, lei lo cita come esempio, mentre io sarei caduto in contraddizione. Forse non mi sono spiegato bene. Le carceri sono già stracolme di piccoli spacciatori che il più delle volte sono anche tossicodipendenti. Se bastasse il timore di finire al fresco per contrastare lo spaccio al dettaglio, avremmo risolto il problema da decenni. In Turchia e in altri paesi asiatici, chi viene beccato con 10 grammi di erba rischia di non uscire più dalla cella, eppure il problema esiste come nella nostra Italia. Nemmeno la pena di morte è servita a debellare la piaga della criminalità, ma c'è chi pensa sia necessaria. Servirebbe solo a mostrare agli elettori più sprovveduti o bigotti che la politica si adopera (inutilmente) per risolvere il problema. La certezza della pena esemplare, invece, sarebbe molto più efficace per i politici corrotti, per i grandi evasori fiscali e per gli intrallazzatori di ogni risma, i quali rubano per sfizio e non per bisogno. Forse è per questo che interessa poco ai nostri governi fotocopia. Santacruz, lei si dice contrario ad eventuali politiche antiproibizioniste. E' contrario anche alla libera commercializzazione dell'alcol, che ogni anno miete molte più vite di tutte le droghe pesanti messe insieme?
Sodterm, quindi lei non rettifica ma, anzi, conferma. Sa, qualche ora dopo aver scritto il mio commento delle 0.12 ho riflettuto su quanto fossero giuste o meno le considerazioni che le ho rivolto (sono solito mettere in discussione le mie stesse convinzioni, anche se dallo stile dei miei interventi potrebbe non sembrare). Ebbene, oggi pomeriggio è venuto a trovarmi a casa un mio caro amico con suo figlio di 13 anni al quale sono legatissimo da quando è nato al punto da sentirlo quasi anche figlio mio. In virtù di detto strettissimo rapporto, so bene che il ragazzo ha – come lei sig. Sodterm – da sempre paura delle siringhe. Parlando del più e del meno, riallacciandomi alle riflessioni di cui sopra ad un certo punto ho chiesto al figlio del mio amico per quale motivo non si farebbe mai e poi mai le pere (dando per scontato che effettivamente non se le farà mai e poi mai, spero di non sbagliarmi). Ho messo in preventivo che se mi avesse risposto “perché ho paura delle siringhe” mi sarei dovuto scusare con lei sig. Sodterm, o perlomeno mi sarei dovuto porre nei suoi confronti in maniera un po’ più comprensiva. Invece sa cosa mi ha risposto, senza pensarci nemmeno un secondo? Mi ha risposto: “io non mi farò mai e poi mai le pere perché ho paura di lasciarci la pelle”. Ecco sig. Sodterm, come vede ci sono giovani e giovanissimi che non si avvicinano al mondo dell’eroina per “botte di culo” tipo le sue ed altri – secondo me la maggioranza, fortunatamente – grazie ad un semplicissimo, banale 1 + 1 = 2. Questione di maturità? O forse di quoziente intellettivo? Magari di circostanze sociologiche e familiari particolari, vissute differentemente da ogni singolo adolescente e post-adolescente? Non lo so. So solo che preferisco decisamente la risposta del figlio del mio amico tredicenne frutto di una riflessione tanto candida quanto netta, alla sua, sig. Sodterm, generata da un complesso ed articolato ragionamento (a tratti anche difficile da seguire, per mia incapacità probabilmente). Per il resto: 1) confermo di non essere favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere (eccetto, ripeto, nei casi di conclamata necessità terapeutica): l’esempio dell’Olanda l’ho fatto solo per evidenziare a chi non la pensa come me, quale sarebbe il percorso ragionevolmente più breve per addivenire alla suddetta liberalizzazione; 2) la certezza della pena (il suo aver aggiunto “esemplare” è ultroneo) è un concetto che deve essere considerato sacrosanto in occasione del compimento di OGNI reato indistintamente. Non esistono reati che esigono una certezza della pena maggiore e reati che ne esigono una minore, TUTTI devono essere puniti secondo quanto stabilisce il Codice Penale in maniera tale da far percepire inequivocabilmente al condannato ed al cittadino “terzo” l’esistenza di tal certezza. Per cui, sig. Sodterm, la sua asserzione secondo cui la certezza della pena dovrebbe prevalere di più in alcuni reati rispetto ad altri appare – mi perdoni la franchezza – una cazzata simile a quella della paura delle siringhe come elemento cruciale per evitare di farsi le pere; 3) la sua domanda su cosa penso della libera vendita di alcolici che causano più vittime delle droghe che io proibirei indipendentemente se “leggere” o “pesanti”, a mio sommesso parere denota la sua difficoltà a proporre argomentazioni valide da contrapporre alla posizione del sottoscritto in qualità, in questo caso, di suo interlocutore. Una sorta di provocazione insomma, nella quale ovviamente non ci casco. In primis perché si tratta, appunto, chiaramente di una provocazione (subdola), poi perché rispondendo ad una domanda fuori tema andrei fuori tema anch’io. Sig. Sodterm, qui ci stiamo confrontando sui rimedi per combattere a Teramo l’ILLEGALE spaccio di droga, ovvero per prevenire o quantomeno per attenuarne il disastroso impatto sui consumatori e su tutti i cittadini non-drogati che comunque direttamente o indirettamente subiscono pregiudizi da siffatta ILLEGALITA’. Di quanto ulteriori fenomeni LEGALI possano eventualmente essere mille volte più nefasti di quelli illegali, se permette ne parleremo se e quando Giancarlo Falconi pubblicherà un articolo in merito. Sig. mariobici, è sorprendente la sua approfondita conoscenza su dov’è che si spaccia droga qui da noi, sulle caratteristiche dei suoi e miei concittadini che fanno uso di eroina, sulla “marginalità” dello spaccio di droghe leggere nella nostra città, sui canali “casalinghi” utilizzati dai consumatori teramani abituali ed adulti, sui luoghi dove ogni singola tipologia di soggetto residente o dimorante a Teramo generalmente si droga, ecc. Verrebbe da chiederle com’è che le sa così dettagliatamente tutte ste cose, ma non glielo chiedo. La leggo con interesse e rifletto. Giusto una precisazione su qualcosa che essendole evidentemente sfuggita, probabilmente potrebbe inquinare le sue pur sagge considerazioni: la Legge punisce gli spacciatori di sostanze stupefacenti, non i consumatori delle stesse (questi ultimi in genere subiscono una semplice segnalazione alle Autorità). Per cui i genitori dei ragazzi che si fanno le canne possono stare tranquilli, i loro figli non verranno mai sbattuti in galera se beccati nel mentre si fumano uno spinello: la Legge non lo prevede, come lei erroneamente ha affermato.
@Santacruz, spero di non diventare insopportabilmente confuso e macchinoso! Un paio di dettagli circa il mio paventare l'arresto di studenti brillanti colpevoli solo di farsi qualche canna : lei ha scritto di essere favorevole ad " una repressione a trecentosessanta gradi (salvo nei casi scientificamente appurati legati all’uso della cannabis per scopi terapeutici)". Si parla di repressione nei confronti dell'USO di cannabis! La frase, tanto più inserita nel "tono" generale dei suoi commenti, mi sembrava abbastanza eloquente nel descrivere quanto meno un suo auspicio, un suo desiderio. Ricordo inoltre che nella legislazione italiana, la differenza tra detenzione "a fini di spaccio" e "per uso personale" è stata molto altalenante nel tempo e per alcuni anni si era particolarmente assottigliata (Mi permetta di segnalare a chi fosse interessato un link utile solo ad avviare un approfondimento http://www.ilpost.it/2014/02/13/abolizione-fini-giovanardi-legge-iervol…). In pratica se il legislatore ritiene utile colpire più duramente anche il consumatore finale, sposta per decreto qualche numero e qualche virgola, consentendo di accusare di spaccio chiunque possieda una pur modica quantità di "droga". Il fatto che attualmente uno studente consumatore non vada in galera non esclude che ci possa andare domani, se una volontà politica lo ritenesse utile per stroncare il traffico di "droga". Dal "tono" generale dei suoi commenti mi sembrava che lei condividesse questo tipo di "volontà politica". Sulla mia sorprendente conoscenza di “tutte ste cose” mi creda: vorrei saperne tanto di più. Almeno quanto ne sanno tanti 16/25enni di questa città! Mi piacerebbe sapere cosa avviene nelle curve degli stadi, dentro una sala scommesse, a scuola, in discoteca, all'università o nei diversi locali cittadini. Lo spaccio in strada è chiaramente, intuitivamente, logicamente solo un aspetto della galassia “droga”. Lo spaccio di eroina in strada a Teramo c'è sempre stato. Oggi si svolge evidentemente e principalmente in piazzetta del Sole. Certi personaggi cittadini si notano, si conoscono e riconoscono. L'eroina, a lungo andare, lascia segni abbastanza evidenti sui corpi e sui visi. Per questo l'eroina è l'eroina. Per questo si identificano abbastanza facilmente anche le “nuove leve”, le nuove vittime dell'eroina, soprattutto vedendole frequentare proprio certi posti. Per questo una canna è cosa ben diversa da una pera. Per questo un luogo frequentato da eroinomani è “bruciato” e viene frequentato malvolentieri da chi può farne a meno. Per questo volevo capire meglio che tipo di fenomeno Falconi denunciasse nei suoi diversi articoli sull'argomento. A me sembra, da quel che ho potuto osservare, che non stia denunciando nessun fenomeno particolarmente nuovo! A me piacerebbe vedere piazze e strade frequentate da ragazzi, da anziani e da adulti. Se in una piazza viva e variamente animata un gruppetto di ragazzi, più o meno in disparte, fuma qualche spinello non lo ritengo un dramma né una dimostrazione di degrado, né dico che le piazze cittadine sono in mano ai “tossici” od agli “spacciatori”. Se una piazzetta normalmente abbandonata a se stessa si anima e viene eletta a luogo di incontro dai ragazzi del quartiere e dai loro coetanei alcuni dei quali fumano qualche spinello, non lo ritengo un dramma. Se dove si vedono dei giovani capita di vedere anche qualche spinello, non lo ritengo un dramma. Trovo più drammatico vedere piazze e strade vuote o frequentate, al più, dai soliti 4 disperati bisognosi di eroina. Per questo non condivido la criminalizzazione generalizzata di un'ampia fascia di giovani che invece potrebbero dare tanto alla città in termini di creatività, di energia, di novità, di sperimentazione, di vitalità, di incontro confronto e crescita (per ripetere una formula!). @Santacruz, non avrei nessunissimo problema se qualche ragazzo volesse argomentare su questo blog che io sto scrivendo un mucchio di corbellerie riguardo ai giovani ed alle droghe e che le cose stanno in modo del tutto diverso da come io le ho qui rappresentate: ne prenderei tranquillamente atto. Purtroppo però stiamo qui a parlarne solo tra di noi (non che la conversazione non sia estremamente piacevole, interessante, stimolante e divertente, anzi.... ma noi, @Santacruz, i nostri vent'anni li superammo da un pezzo, vero?). A me piacerebbe che I due punti parlasse anche ai giovani, soprattutto ai giovani. E che i giovani trovassero utile confrontarsi su I due punti, soprattutto su questi temi. Sembra che non sia così: questo mi spiace e su questo forse dovremmo riflettere un po' tutti, noi vecchioni de “I due punti”! Con cordialità.
Signora o signor Santacruz, la sua ignoranza in materia di tossicodipendenze è pari solo alla sua presunzione. A volte sarebbe meglio tacere quando non si sa cosa dire. Se 100 genitori, 100 nonne o 100 amici di 100 papà, avessero chiesto a 100 tredicenni, me compreso un po' di anni fa: "perchè non ti faresti una pera?" Tutti avrebbero risposto: "perchè fa male e perchè ho paura di morire". Embé? Possono essere le circostanze della vita, a volte determinate dalla casualità, a cambiare il corso della storia. Forse anche lei da bambina-o non pensava che un giorno sarebbe diventata-o Santacruz, eppure... Auguro a quel caro bambino di non avere mai problemi di assunzione di droghe pesanti, ma se dovesse malauguratamente accadere, la prego Santacruz, ne stia lontano se non vorrà peggiorare la situazione. Sull'alcol, la droga più stravenduta del pianeta, causa di disgrazie e tragedie famigliari molto più grandi delle stesse eroina, cocaina e sintetiche, non è riuscito a spiccicare parola solo per il timore di cadere in una plateale contraddizione. La saluto, passo e chiudo.
Sodterm, dopo aver letto il suo ultimo intervento, in particolare il periodo “Forse anche lei da bambina-o non pensava che un giorno sarebbe diventata-o Santacruz, eppure... “, mi sono reso conto che è ragionevolmente vero: lei a differenza mia è un luminare in materia di tossicodipendenze. Miracoli dell’autodidattica. Sig. mariobici, in generale faccia come vuole ma con me, tutte le prossime volte in cui vorrà eventualmente concedermi la possibilità di interloquire con lei, la prego di non inserire nuovamente in premessa la speranza di non essere insopportabilmente confuso e macchinoso. Innanzitutto glielo dico nel suo interesse, perché la suddetta preliminare speranza rischia seriamente di apparire agli occhi dei più paradossale se la rivolge a chi sul presente blog è considerato “storicamente”, forse giustamente, il commentatore “insopportabilmente confuso e macchinoso” per eccellenza. Supero tal divagazione ironica, anzi, auto-ironica e torno ad essere serio. In realtà io trovo che i suoi commenti siano “semplicemente” dettagliati e specifici, come tali per quanto mi riguarda rispettabili, meritevoli di estrema attenzione ed apprezzabili in ogni caso a prescindere da quanto condivida o meno i concetti ivi espressi, a maggior ragione paragonandoli a quei purtroppo tanti post ospitati qui su I Due Punti contenenti nient’altro che banali, telegrafici slogan demagogici che per moda o per assenza di concrete idee (spesso per entrambi i motivi) vengono incastrati ovunque, addirittura pure nel contesto di argomenti delicatissimi tipo lo spaccio ed il consumo di droga, semmai persino con la pretesa di farli passare per “opinioni” (rimarco il virgolettato avendo evidentemente usato un eufemismo, posto che per essere un minimo attendibile chiunque dovrebbe sempre spiegare i presupposti dai quali trae origine il proprio punto di vista). In merito al suo ultimo intervento 25 settembre, ore 18.06, probabilmente proprio perché dettagliato e specifico, ergo esaustivo, le dico solo questo: ha ragione.