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Giulianova: Istanza di Pignoramento del Don Juan. Olivieri si difenderà in Cassazione.

1 minuto

L'Hotel Don Juan è la storia di Giulianova.
Un albergo che era a vista dalle barche da diporto che visitavano la costa teramana.
Un punto di riferimento del lusso.
Anni fa.
Ora è oggetto di un'istanza di pignoramento delle quote di proprietà di Antonio Olivieri, presentata dall'avv. Gianni Falconi, che è riuscito dopo 20 anni in appello, a far riconoscere al suo cliente, la somma complessiva di quasi 332 mila euro.
Una storia che risale al 1995, quando l'assistito della studio Falconi, un operaio di una società amministrata da Olivieri, cade da un tetto in eternit a Lucca.
Sei metri di volo che ha comportato una grave frattura cranica, la perdita di vista da un occhio, ( Diana Pompetti-Il Centro), una distorsione alla mascella e una frattura ad un ginocchio.
La sentenza del Giudice Marcheggiani fu molto chiara " Dichiara tenuto Antonio Oliveri a risarcire il danno subito dal ricorrente in conseguenza delle lesioni riportate...".
Si andrà in Cassazione.

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Commenti

LA VERGOGNA DELLA GIUSTIZIA ITALIANA. Ho una vicenda simile, 12 anni per ottenere ragione in Cassazione circa la "competenza" del giudizio e quindi per poter finalmente iniziare a "dibattere nel merito" ! Lunghissimi tempi che ti distruggono umanamente ed economicamente, e solo se puoi finanziariamente riesci ad andare avanti altrimenti devi rinunciare a far valere i tuoi diritti lesi: ASSURDO. Capisco quindi benissimo cosa significhino i 20 anni all'insegna della sofferenza, dell'angoscia e del dolore per il fatto di non essere tutelati, come invece dovrebbe essere, da quella che si definisce "giustizia". OLTRE al risarcimento del danno biologico, 332 mila € di risarcimento li darei solo per i 20 anni (destinati per forza di cose ad aumentare) di straziante attesa nel veder riconosciuto un proprio diritto (seppur insufficienti, perché tra le tante negative conseguenze a catena che tali tempi scatenano ricordiamo che ad andarci di mezzo c'è un'intera famiglia e non il singolo). Fortunatamente siete al traguardo visto che i tempi "brevi" della Cassazione si aggirano sui 2-3 anni. Un grandissimo in bocca al lupo e siate certi che la Corte Suprema non guarda in faccia nessuno e riconosce la ragione a chi veramente ce l'ha. Auspico comunque nell'interesse di tutti un immediato accordo, altrimenti il minimo che posso augurare al debitore è di rimanere "in mutande": perché non si gioca con la vita delle persone. Urgono URGENTI RIFORME sui tempi della giustizia italiana, perché siamo davvero al paradosso: ti distrugge nel percorso teso al riconoscimento dei tuoi diritti. Le vittorie sopraggiunte "troppo tardi" sono sconfitte. Come dire, oltre al danno la beffa.