Sono tre anni che ascoltiamo un assordante silenzio dell’Assessore provinciale al Lavoro ed alla Formazione professionale Eva Guardiani sulle Sue deleghe di pertinenza, e ci piacerebbe ad esempio sapere che fine abbia fatto la Formazione professionale che la Provincia un tempo svolgeva.
Stendiamo un velo pietoso sulla piaga della società in house della Provincia “Teramo Lavoro”, a proposito della quale la Guardiani serba il medesimo silenzio sia circa il futuro dei dipendenti, sia circa il curriculum dell’Amministratore unico Cretarola, che sarà bene rendere pubblico prima di dare il via a qualsivoglia selezione o concorso, al fine di evitare che a giudicare della professionalità del personale da assumere sia una persona poco (o punto) qualificata ad espletare tale mansione.
Ogni tanto, però, l’Assessore parla e quando lo fa ci delude.
Il suo padrino politico Paolo Gatti avrebbe fatto bene ad insegnarLe che i giochini della vecchia politica non funzionano più.
Accade infatti che, all’esito della denuncia del nostro Blog circa i 100.000 euro di affitto che la Provincia sta sprecando per la locazione di inutili locali al piano terra di Via D’Annunzio a Teramo per allargare gli spazi del Centro per l’Impiego – inutili perché ancora oggi sono vuoti ed inutilizzati dopo tre anni dal contratto di affitto – sembra che si sia svegliato il consigliere provinciale Sacco, il quale avrebbe chiesto conto di tale evidentissimo spreco di soldi pubblici.
La Guardiani, con un pietoso trucchetto da Prima Repubblica, replica che “Il consigliere Sacco dimostra di non aver approfondito adeguatamente la questione relativa all’affitto dei locali del Centro per l’impiego di Teramo, infatti dimentica di rilevare che i costi che questa amministrazione sostiene sono di gran lunga inferiori a quelli che sosteneva l’amministrazione precedente, quando lo stesso Sacco era assessore. La valutazione che abbiamo fatto è analoga a quella attribuita dal consigliere Sacco alla precedente Giunta, cioè garantire più spazio al personale e agli utenti del Centro per l’impiego, con l’unica differenza che in passato si spendevano molti più soldi per le stesse finalità”.
1° errore: il tono da maestrina nei confronti di un consigliere provinciale sarebbe meglio che l’Assessore lo eliminasse, perché non ci sembra che abbia titolo per mostrarsi più preparata, né che il Suo impegno politico sia sufficiente ad autorizzarLa ad esternazioni sarcastiche.
2° errore: che l’Amministrazione precedente della quale Sacco faceva parte fosse pessima lo hanno sancito gli elettori mettendo proprio la Guardiani a riparare ai danni commessi, quindi rinfacciare il passato non giova affatto e svia dal tema dello spreco attuale.
Solo alla fine l’Assessore giunge al punto: sul presunto mancato utilizzo dei locali “non si tratta di uno spreco e il consigliere Sacco, che invito ad un sopralluogo più accurato presso il Centro per l’impiego, lo sa bene. Le stanze, rese idonee all’uso in seguito ad alcuni lavori di adeguamento, sono attualmente fruibili e la struttura amministrativa deve organizzare gli spazi nella maniera più consona alle esigenze di dipendenti e utenti”.
3° errore: non si invita un consigliere a fare un sopralluogo su un immobile che è ancora vuoto e ben visibile a tutti i cittadini che percorrono quotidianamente Via D’Annunzio, perché è certa la brutta figura.
4° errore: non si può negare uno spreco che è evidente e lapalissiano, piuttosto si dovrebbe chiedere scusa oppure punire i Dirigenti responsabili dello scempio.
5° errore: il peccato più grave per un Amministratore pubblico è mentire sapendo di mentire, perché in nessun Ente pubblico dell’universo occorrono tre anni per fare alcuni lavori di adeguamento che non si capisce in cosa siano consistiti visto che nell’immobile c’è ancora una porticina a soffietto degli anni ’70 che invitiamo i cittadini ad andare a vedere in loco con un sopralluogo (è sufficiente guardare attraverso i vetri).
6° errore:alla bugia consegue la presa per i fondelli, consistente nel cercare di far credere ai cittadini ciò che non è possibile assomigli nemmeno lontanamente alla verità.
Vorremmo dire sommessamente all’Assessore che ancora non siamo rincoglioniti, quindi La invitiamo a scusarsi pubblicamente per l’accaduto.
In aggiunta invitiamo la Guardiani a chiedere al suo Vice Presidente Rasicci cosa pensa di questa vicenda, visto che da tempo si danna l’anima per cercare fondi per il rischio di chiusura del Centro antiviolenza “La Fenice”.
E per finire è questa redazione che chiede non a Sacco, ma proprio a Paolo Gatti di fare un sopralluogo in Via D’Annunzio e dirci – dopo essersi consultato con la stessa Guardiani – se i locali sono in uso o meno e quali siano questi fantomatici lavori di adeguamento (di cui i dipendenti stessi del CpI non hanno contezza) che hanno impedito l’uso dell’immobile per tre anni.
Quanto al tono da maestrina, attenzione al mostrarsi saccenti, perché si finisce spesso per fare ulteriori brutte figure (ma di questo vi daremo conto domani).
La Redazione de “I Due Punti”- Tavola tratta dal Sor Paolo n. 282 dell'8 maggio 2011
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La domanda sull'affitto inutile rimane. La sua è stata una risposta in linea. Inutile.