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Cirsu. Torna la puzza acida...il respiro della politica...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Ore 4 e trenta del mattino.
Scrive su facebook Antonio Panichi, noto imprenditore teramano.
"
 Ore 4.30 Cirsu solita puzza".
Ci piacerebbe che il capo dei capi della burocrazia sui rifiuti regionali, Franco Gerardini, fosse stato con noi questa mattina presto al Cirsu.

Alle cinque.
Il sole era nascosto dal mare e il caldo una promessa da innamorati.
La fermentazione di quei rifiuti che in nessuna società sana ed equilibrata ospiterebbe, era da luna e vernacolo.
Oggi si promette un peggioramento e dobbiamo ringraziare i sindaci del territorio, la politica regionale e il signore delle proroghe.
Questa è una notiza di reato?
Le emissioni moleste sono cancerogene?

Valgono come una Fiorentina?
Invitiamo la Procura di Teramo, in primis il Capo della Procura, il dott. Antonio Guerriero, il corpo della Guardia Forestale e la fantomatica Arta.
Esiste?
Oggi al Cirsu era come ieri.
Una puzza incredibile fino a km di distanza.
Sul piazzale i rifiuti a macerare.
Intorno lacrime per quei gas che stanno soffocando l'ambiente e lo stato di salute dei cittadini.
C'è pericolo?
Il solito.
Chi ha controllato? 
I soliti.
Ci fate leggere i verbali?
Quali?
Chi interviene?
Sempre dopo, sempre dopo le tragedie.
Siamo in Italia, anzi di più, a Teramo.
Non succederà mai nulla. 

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