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Appalto Antincendio: Tutti assolti.

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Ogni promessa è debito.
Una questione di correttezza.
Anzi triplico con fare da rassegna stampa.

Da Emmelle.
Erano finiti a processo con accuse che andavano, in base alle diverse posizioni, dalla truffa alla frode nelle pubbliche forniture in relazione ad un'inchiesta del pm Davide Rosati sull'affidamento del servizio antincendio della Asl di Teramo. Un processo che questa mattina ha visto il giudice Roberto Veneziano assolvere da tutte le accuse, con la formula "perché il fatto non sussiste, l'ex dirigente Asl Giancarlo Cecchini, oggi direttore amministrativo dell'Istituto Zooprofilattico, l'imprenditore e consigliere della Provincia di Teramo Graziano Ciapanna, e suo fratello, Giacomo, disponendo anche l'immediata restituzione dei 600mila euro che all'epoca furono sequestrati sui conti dello stesso Graziano Ciapanna. Nel corso della precedente udienza il pm Davide Rosati aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati per complessivi 7 anni e mezzo. La vicenda che aveva visto i tre finire davanti al giudice era quella relativa all'appalto antincendio della Asl di Teramo aggiudicato nel 2009 alla Cedit Sas di Rieti. Appalto in scadenza a fine marzo 2012, con la Cedit che, secondo l'accusa, appena un mese prima avrebbe ceduto il ramo d'azienda relativo al contratto per il servizio antincendio alla C.G. Engineering s.n.c. di Ciapanna. Per la Procura, quest'ultimo avrebbe rilevato il ramo d'azienda in quanto sicuro della proroga del contratto. Circostanza poi verificatasi, secondo l'accusa, senza una nuova gara, con l'ampliamento dei servizi affidati e conseguente aumento dei costi per l'azienda sanitaria. 

Da Certa Stampa.
“Quando una persona non fa nulla di male non ha niente da temere”. Sono queste le prime battute rilasciate da Graziano Ciapanna a certastampa.it qualche istante dopo la sentenza di assoluzione da parte dei giudici teramani. Un sospiro di sollievo per una persona che ha sempre giurato di non aver commesso alcun reato e che adesso puo’ tornare alla vita da uomo che nulla di illecito ed illegale ha mai commesso.

Assoluzione piena perchè il fatto non sussiste. E’ la sentenza di primo grado con cui si chiude il processo di primo che ha visto alla sbarra, accusati dalla procura di Teramo di truffa e frode nelle pubbliche forniture, l’imprenditore e consigliere della Provincia di Teramo, Graziano Ciapanna (ex consigliere comunale a Teramo, difeso dall’avvocato Mauro Di Dalmazio), suo fratello, Giacomo Ciapanna (rappresentato dall’avvocato Romolo Di Filippo), e l’ex dirigente Asl ed oggi direttore amministrativo dell’Istituto Zooprofilattico, Giancarlo Cecchini (difeso dagli avvocati Gianni Colla e Marco Spagnuolo). I tre erano imputati, nell’inchiesta a firma del pm Davide Rosati, sul maxi appalto antincendio della Asl. Il giudice monocratico Roberto Veneziano ha deciso per l’assoluzione per tutti e tre, con formula piena: il fatto non sussiste. La procura aveva chiesto condanne che andavano da un massimo di tre anni e due mesi di reclusione ad un minimo di un anno e sei mesi. La pena maggiore era stata chiesta dal pm per Cecchini, accusato di falso ideologico e truffa; la minore per il fratello dell’imprenditore Ciapanna, imputato per frode nelle pubbliche forniture. Per Graziano Ciapanna, accusato di truffa e frode nelle pubbliche forniture, erano stati chiesti due anni e 10 mesi. La vicenda su cui si incentrava il processo è relativa all’appalto antincendio della Asl di Teramo aggiudicato nel 2009 alla Cedit Sas di Rieti e scaduto a fine marzo 2012. Secondo la procura, la Cedit appena un mese prima della scadenza avrebbe ceduto il ramo d’azienda relativo al contratto per il servizio antincendio alla C.G. Engineering snc di Ciapanna. Per la Procura, quest’ultimo avrebbe rilevato il ramo d’azienda in quanto sicuro della proroga del contratto. Circostanza poi verificatasi secondo l’accusa senza una nuova gara, con l’ampliamento dei servizi affidati e il conseguente aumento. Oggi la sentenza di assoluzione.
Da Cityrumors.

Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Con questa formula sono cadute oggi tutte le accuse a carico di Graziano Ciapanna, consigliere provinciale, suo fratello Giacomo e per il direttore amministrativo dell’Izs, Giancarlo Cecchini.

 

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È triste vedere come, nel momento in cui una persona viene accusata, rinviata a giudizio o viene chiesta una condanna, tutti sono pronti ad azzupparci il biscotto. Tutti pronti a dire la propria, ad emettere giudizi come i "Deus ex machina" delle tragedie greche. Dei che scendevano in terra (cioè sul palcoscenico con un palchetto chiamato per l'appunto "machina"), per risolvere le intricate situazioni umane. Tutti pronti ad emettere condanne. Poi quando arriva l'assoluzione, l'assoluzione con formula piena "perché il fatto non sussiste". Nessuno ha una parola, un pensiero.....oramai non si possono più sputare sentenze gratuite, con la stessa leggerezza con cui ognuno da la formazione giusta della nazionale di calcio ai mondiali. A giocare però è la formazione dell'allenatore. Oggi vale la sentenza dei giudici e siamo felici che delle persone non abbiano commesso dei reati, a spese nostre.