Il vulvus del ricorso contro la nomina dell'avvocato, Tommaso Navarra, a presidente dell'Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga, è racchiuso negli incarichi di rappresentanza legale che l'avv. Navarra ha avuto dall'Ente Parco, secondo il ricorrente, per quasi un decennio.
Tre deputati della Repubblica Italiana, gli onorevoli Vacca, Colletti e Del Grosso, hanno interessato il Parlamento e l'Anac per questo caso di chiara inconferibilità.
L'Anac l'otto Giugno 2016 ha evidenziato, ha sottolineato i presupposti di inconferibilità per via degli incarichi che l'avv. Navarra ha avuto dalla passata direzione dell'Ente, ma ha trovato una derogatoria, una dispensa non si nega a nessuno, nel fatto che non sarebbero ricoperte le deleghe gestionali dal ruolo di presidente.
Il nutrito ricorso tende a dimostrare che il Presidente dell'Ente Parco, ha per Statuto, un ruolo ben definito nella gestione operativa dello stesso ente.
Gli esempi sono molteplici e ruotano intorno all'art. 6 dello Statuto dell'Ente, che delinea la figura del presidente come colui che " Ha la legale rappresentanza, ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal Consiglio Direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili, sottoponendoli alla ratifica del consiglio direttivo...".
Forse l'Anac non è arrivata a leggere lo Statuto fino al sesto articolo.
La famosa sesta dimensione.
" Il Presidente sta in giudizio nei provvedimenti giurisdizionali in ogni ordine e grado".
Forse l'Anac non ha compreso il senso dell'ultimo giudizio.
"Il Presidente assegna al Direttore le risorse finanziarie iscritte al bilancio dell'Ente per il perseguimento degli obiettivi finali".
Forse l'Anac ha problemi con il bilancio. Si consiglia una dieta.
"Il Presidente a regime, assume, munus pieno relativamente a numerose ed essenziali attività, senza necessità di alcuna ratifica da parte del Consiglio Direttivo".
Forse l'Anac ha avuto difficoltà con la traduzione del termine munus".
La sintesi dell'impugnazione della nomina Ministeriale è basata sulla violazione dei principi generali in tema di correttezza dell'azione amministrativa.
Eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento degli atti impugnati.
Errata valutazione dei presupposti in punto di fatto e/o di diritto.
Difetto e/o inidoneità di istruttori e di motivazione.
Contraddittorietà.
Perplessità.
Ingiustizia Manifesta.
L'unica cosa giusta dovrebbe risultare il nome del presidente dell'Anac, Raffaele Cantone.
Ma a questo punto, iniziamo a dubitare.
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