Salta al contenuto principale

La Rotonda di Colleatterrato fa girare i residenti...

4 minuti

A caval donato non si guarda in bocca. Ma questa volta il regalo non si può neanche riciclare. Ce lo terremo, anche se sarà causa di disservizi, danni e problemi alla viabilità cittadina.
Il regalo, se tale si può definire, ce lo ha fatto Rfi, che per garantirsi nessuna rottura di scatole nei prossimi mesi, quando verrà realizzato il sottopasso a servizio di Villa Pavone, ha garantito una nuova viabilità, a proprie spese, nella zpna di via don Primo Mazzolari, a Colleatterrato basso.

Una viabilità che neanche uno scienziato con specializzazione in traffico convulso, sarebbe riuscito a pensare.
La prima dimostrazione la si è avuta, solo per prova, due giorni fa, quando hanno fatto passare un bilico (il tir con cabina e rimorchio) su quella specie di rotondina in fase di realizzazione.
Il mezzo pesante di fatto ce l'ha fatta, ma invadendo la corsia opposta per intero, senza altre macchine che vi transitavano e con una ruota sulla rotondina stessa.
La foto di Luciano Adriani pubblicata su Il Centro di ieri non rende appieno l'idea anche se evidenzia il caos già in fase di lavori in corso.
Rfi, dal canto suo, sta con l'anima in pace. Si è fatta carico dei lavori e delle relatiove spese.
Se poi il progetto è orribile problemi del Comune e dei residenti di Colleatterrato.
I correttivi sono in corso grazie alla prova Tir.  Non vogliamo essere uccelli del malaugurio, ma come è stata pensata la viabilità dall'incrocio della ex Statale 80 a salire lascia presagire che di incidenti ne vedremo tanti.

Due corsie a salire e una a scendere.
Una corsia passa per la rotonda, e quindi arrivati lì l'automobilista può scegliere se andare verso Colleatterrato alto o girare a sinistra verso Teramo. L'altra corsia bypassa la rotonda e favorisce il traffico verso Colleatterrato, ma chi percorre questa strada dovrà dare la precedenza a chi viene dalla rotondina.
 
Tutto complicato quanto basta. E a farne le spese in maniera maggiore i residenti del primo tratto di via don Primo Mazzolari. Loro, uscendo di casa, anche se vogliono arrivare a Teramo, a meno di commettere infrazioni al codice della strada, dovranno arrivare prima alla piazzetta di Colleatterrato per poi tornare indietro. Chiedete all'assessore al traffico e a quello ai lavori pubblici se abitassero in quelle zone se sarebbero contenti di questo progetto.
Ma ormai Teramo è allo sbando, non sembra essrci una testa pensante, qualcuno che abbia il coraggio di dire a Rfi di fare in maniera diversa. Chizsà con quale coraggio Luca Corona tornerà a chiedere voti in quella zona dopo non aver fatto proprie le rimostranze dei residenti. A tutto ciò un appendice. Rfi e l'impresa D'Adiutorio hanno già lavorato insieme per la realizzazione dei sottopassi di via Trieste e via Carducci a Tortoreto.

Lavori che sono durati oltre i tempi previsti, anzi di più ancora.
Dopo l'esperienza dei lavori sul corso che qualcuno, a cominciare dal sindaco Brucchi, abbia in cuore i propri cittadini e si imponga affinché gli impegni vengano rispettati.
A Tortorteto c'era sindaco Lombi con il centrosinistra.
Non sono stati rieletti.
Pensateci consiglieri vari.
Pensateci.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Fabio Capolla

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Fa girare i residenti con annessi e connessi in basso loco.
Ecco. ..come volevasi dimostrare. Fare una prova con un tir non rende. Bisogna fare la prova con un bus che ha un raggio di sterzata maggiore essendo un corpo unico. Ingnoranti.
Per ferrotranviere e evidente chi guidi una bici e non sai cose un bilico di 18 metri altra sera alla prova avevano un bilico di metri 15/50 ed è passato solo venendo da via biondi per colleatterato e se mangiata meta rotonda occupando ad uscire altra carreggiata. invece se scende da colleatterato e vorrebbe andare verso giulianova non va prende tutta la rotonda perche se giri stretto il bilico prende piu di metri 2/50 il pulman e molto più corto e a più sterzata
Sollecitato intellettualmente dal chiaro riferimento presente nell’articolo ad un presunto e/o potenziale concorso di colpa fra la politica ed i materiali esecutori di certi scempi (riferimento che nel caso specifico non mi ha affatto convinto, ma questo è giusto un dettaglio), vorrei porre a chi legge – ed allo stesso Capolla, se sa – delle domande generali sulle rotonde a Teramo, credo utili a fornire spunti di discussione idonei a chiarire alcune cose in tema di responsabilità ed anche, direi soprattutto, di non-responsabilità. A seguito della moltitudine di pareri sensati in merito all’argomento che da un po’ di tempo a questa parte ascolto in giro (ai quali si alterna l’insopportabile quanto sterile chiacchiericcio di chi critica a priori senza sapere di cosa sta parlando), chiedo: ma a Teramo le rotonde sono utili o dannose? Se sono dannose, è perché in base alla conformazione urbanistica della città lo sarebbero in ogni caso o perché sono progettate male e realizzate peggio? Non è semplice curiosità, in realtà solo attraverso una risposta (logicamente oggettiva) a questi quesiti – l’uno propedeutico all’altro evidentemente – sarebbe possibile stabilire in capo a chi vanno imputate le responsabilità delle eventuali, negative conseguenze di tale “novità” posta in essere a Teramo, anche al fine di individuare l’adeguato rimedio (se rimedio c’è ed ammesso che le negatività in questione effettivamente esistano). Personalmente non darei tutto per scontato. Infatti se l’iniziativa delle rotonde è sbagliata a prescindere, la responsabilità indubbiamente è politica. Viceversa, se l’idea di apporre ste benedette rotonde in punti “strategici” (a volte in sostituzione dei semafori) è in linea di massima giusta tuttavia la loro “efficacia” sotto l’aspetto dell’agevolazione del traffico spesso viene meno perché sono costruite a capocchia, altrettanto indubbiamente la responsabilità è di natura tecnica. Nella prima ipotesi (iniziativa delle rotonde sbagliata a prescindere) pagherebbe la politica, ovvero l’attuale Giunta Comunale, in termini di non-rielezione – quantomeno di perdita di voti – di chi ne fa parte in occasione della prossima tornata elettorale (considerazione ovvia, ergo come monito di riflessione non c’era bisogno di ricordare la debacle dell’ex sindaco di Tortoreto che, chissà, magari potrebbe non essere stato rieletto per tutt’altri motivi). Ma nella seconda ipotesi (rotonde progettate male e realizzate peggio), chi pagherebbe? A quest’ultima domanda mi rispondo da solo: purtroppo nessuno. Spero di sbagliarmi.
Non c'è dubbio che qualsiasi opera potrebbe essere progettata e realizzata in maniera a differente, forse anche migliore. Occorre tuttavia considerare la differenza in termini di costi/benefici. Come non c'è dubbio che qualsiasi nuova opera produce benefici a molti e danni ad un numero più ridotto di persone. Chi si lamenta oggi non sono sicuro si sia lamentato quando hanno realizzato l'autostrada A24, la Teramo - mare o il Lotto 0. Perché i danni ricadevano principalmente su altri. Si chiama "sindrome di NIMBY". Prima o poi tocca a tutti. Oggi è il turno di questo lamento. Fabio, non me ne volere.
Fa girare non solo le macchine ma anche qualcos'altro!!!
Piuttosto, qualcuno è in grado di dire cosa / quanto manca per l'apertura del nuovo svincolo del Lotto 0 all'Acquaviva?
Ok, ma quanti autotreni ci passeranno??... 1/2 al giorno, qual'è il problema??