Ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un’ingiustizia subita da un disabile dobbiamo per etica e morale provare imbarazzo e sdegno, dobbiamo credere nella nostra capacità di scandalizzarci.
Noi e Vincenzo Sacripante.
Nel territorio teramano, che di una metropoli ha ben poco, quasi tutti sanno che Vincenzo è portatore di una grave forma di Distrofia muscolare che lo vede costretto all’uso della carrozzina dall’età di 13 anni e a quello di un respiratore dal 1986.
Scambiando due chiacchiere con Aicha (la moglie, unico familiare che di Vincenzo si può occupare), ci racconta di una visita medica di cui era stata avvisata telefonicamente dall’Assistente sociale del Comune di Teramo, che sarebbe dovuta essere effettuata dal coordinatore della commissione UVM che fa capo all’Asl di Teramo e che aveva lo scopo di verificare le condizioni di vita di Vincenzo ai fini della richiesta del contributo regionale (da Aicha presentata) per il progetto: Vita Indipendente.
E’ quindi non corretto il verbale UVM in quanto descrive l’indice del bisogno di assistenza di Vincenzo come : “alto” , art. 8 L. 57 del 2012 Lett. b): “livello alto con riferimento a persone pluriminorate o non autosufficienti con necessità di assistenza o sorveglianza per 24 ore al giorno”.La commissione medica che ha sbagliato non avendo visitato e interagito con il disabile come invece obbligata a fare sulla base del disposto dall’art Articolo 5 c. 2 della L. R. 57/2012: “Nella valutazione dei progetti la persona con disabilità che ha fatto richiesta di assistenza personale è parte integrante dell’equipe multidisciplinare”, ha riconosciuto il proprio errore nella valutazione ma, non è detto che questo sia sufficiente a riparare la situazione.
Oggi tarda mattinata i componenti del Dipartimento per la salute e il Welfare organo regionale che si occupa della realizzazione del programma Vita Indipendente e i componenti delle commissoni UVM si riuniranno per valutare la reintroduzione di Vincenzo in graduatoria.
Ci chiediamo: - se dovesse esserci un riconoscimento d’errore di una commissione medica che non ha visitato e ci trovassimo di fronte ad uno dei casi purtroppo più gravi dal punto di vista della disabilità e del bisogno assistenziale, essendo il respiratore ausilio necessario a Vincenzo per la sopravvivenza, quale potrebbe essere il motivo di una conferma dell’esclusione di Vincenzo? “Voci di corridoio” ci dicono che qualcuno si potrebbe opporre perché non vuole che la Regione “paghi” per conto delle commissioni che non hanno fatto il proprio dovere, qualcun altro lo farebbe perché ritiene che una nuova graduatoria eludendo le aspettative di chi in seguito alla reintroduzione di Vincenzo viene escluso, possa esporre l’Ente a richieste risarcitorie.
Annuncio pubblicamente, chiunque né può prendere atto, che venerdì mattina il ricorso al Tar, che per conto di Vincenzo ed Aicha abbiamo scritto e vista altrimenti la scadenza del termine, verrà notificato a meno che entro e non oltre questa sera non saranno pubblicate le nuove graduatorie per il Progetto Vita Indipendente anno 2015.
Poi di chi sarà la responsabilità o chi ne risponderà poco m’importa visto la violazione di un diritto di un disabile la cui vita al contrario del progetto la potremmo definire in toto: VITA DIPENDENTE! Annarita Di Lorenzo.
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