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Lo scandalo abruzzese: Non riconoscere a Vincenzo il suo alto stato di invalidità

5 minuti

Ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un’ingiustizia subita da un disabile dobbiamo per etica e morale provare imbarazzo e sdegno, dobbiamo credere nella nostra capacità di scandalizzarci.
Noi e Vincenzo Sacripante.
Nel territorio teramano, che di una metropoli ha ben poco, quasi tutti sanno che Vincenzo è portatore di una grave forma di Distrofia muscolare che lo vede costretto all’uso della carrozzina  dall’età di 13 anni e a quello di un respiratore dal 1986.
Scambiando due chiacchiere con Aicha (la moglie, unico familiare che di Vincenzo si può occupare), ci racconta di una visita medica di cui era stata avvisata telefonicamente dall’Assistente sociale del Comune di Teramo, che sarebbe dovuta essere effettuata dal coordinatore della commissione UVM che fa capo all’Asl di Teramo e che aveva lo scopo di verificare le condizioni di vita di Vincenzo ai fini della richiesta del contributo regionale (da Aicha presentata) per il progetto: Vita Indipendente.

Non solo Vincenzo non è stato visitato ma quell’appuntamento non fu mai cortesemente disdetto.Veniamo al punto.Il 15/12/2015 vengono pubblicate sul sito dell’Osservatorio sociale regionale le graduatorie dei beneficiari del progetto Vita Indipendente: Vincenzo è ESCLUSO.Quello che suscita il nostro stupore non è la sua esclusione, assurda di suo, ma l’ammissione di altri soggetti non legati al respiratore .Dopo un rapido un accesso gli atti presso lo sportello Attività sociali del Comune di Teramo, leggiamo la valutazione UVM (multidimensionale), studiamo le Linee Guida dettate dalla L. 57 del 2012 che la commissione UVM avrebbe dovuto seguire per dare il giusto esito e rileviamo che la valutazione multidimensionale è errata: l’indice di bisogno assistenziale da attribuire sarebbe dovuto  essere “molto alto”:Art. 8 L. 57 del 2012, lett. a):  “livello molto alto, con riferimento a persone pluriminorate o non autosufficienti con necessità di assistenza e sorveglianza per 24 ore giornaliere e dipendenza costante e continuativa per 24 ore giornaliere da ausilii che permettono la sopravvivenza o la comunicazionevisto l’ausilio del respiratore cui Vincenzo è legato h 24 e che gli permette la sopravvivenza.
E’ quindi non corretto il verbale UVM in quanto descrive l’indice del bisogno di assistenza di Vincenzo come : “alto” ,
art. 8 L. 57 del 2012 Lett. b): “livello alto con riferimento a persone pluriminorate o non autosufficienti con necessità di assistenza o sorveglianza per 24 ore al giorno”.La commissione medica che ha sbagliato non avendo visitato e interagito con il disabile come invece obbligata a fare sulla base del disposto dall’art Articolo 5 c. 2 della L. R. 57/2012:  Nella valutazione dei progetti la persona con disabilità che ha fatto richiesta di assistenza personale è parte integrante dell’equipe multidisciplinare”, ha riconosciuto il proprio errore nella valutazione ma, non è detto che questo sia sufficiente a riparare la situazione.
Oggi tarda mattinata i componenti del Dipartimento per la salute e il Welfare organo regionale che si occupa della realizzazione del programma Vita Indipendente e i componenti delle commissoni UVM si riuniranno per valutare la reintroduzione di Vincenzo in graduatoria.
Ci chiediamo: 
-     se dovesse esserci un riconoscimento d’errore di una commissione medica che non ha visitato e ci trovassimo di fronte ad uno dei casi purtroppo più gravi dal punto di vista della disabilità e del bisogno assistenziale, essendo il respiratore ausilio necessario a Vincenzo per la sopravvivenza, quale potrebbe essere il motivo di una conferma dell’esclusione di Vincenzo? “Voci di corridoio” ci dicono che qualcuno si potrebbe opporre perché non vuole che la Regione “paghi” per conto delle commissioni che non hanno fatto il proprio dovere, qualcun altro lo farebbe perché ritiene che una nuova graduatoria eludendo le aspettative di chi in seguito alla reintroduzione di Vincenzo viene escluso, possa esporre l’Ente a richieste risarcitorie.
Annuncio pubblicamente, chiunque né può prendere atto, che venerdì mattina il ricorso al Tar, che per conto di Vincenzo ed Aicha abbiamo scritto e vista altrimenti la scadenza del termine, verrà notificato a meno che entro e non oltre questa sera non saranno pubblicate le nuove graduatorie per il Progetto Vita Indipendente anno 2015.
Poi di chi sarà la responsabilità o chi ne risponderà poco m’importa visto la violazione di un diritto di un disabile la cui vita al contrario del progetto la potremmo definire in toto: VITA DIPENDENTE!
  Annarita Di Lorenzo.

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Commenti

Caro Giancarlo,non se ne può più.Possibile che ogni giorno si sentono storie che hanno dell'inverosimile.La storia di Vincenzo la conosco molto bene,come conosco altre storie di persone sole e disabili al 100% gravi che legalmente hanno subito riduzione di ore da 18 settimanali a 6 settimanali.Io posso dire soltanto una cosa a queste persone di provare a mettersi al posto loro .Ma non ci si mettono vedi carrozzine determinate!!!!!!!!!!!!Ma...........................................
...che bello sarebbe di uno Stato, nelle sue varie istituzioni, si occupasse dei propri cittadini....dall'imprenditore che lotta ogni giorno a chi soffre come Vincenzo....sarebbe una bella cosa saperlo e sicuramente a quel punto sì "bello pagare le tasse". In bocca al lupo a Vincenzo e a tutti quelli che hanno bisogno. bruno
Immediata immissione di Vincenzo in lista e risarcimento del danno cagionatogli da parte di chi ha sbagliato. BASTA, NON SE NE PUÒ PIÙ DI SENTIRE SIMILI PORCATE. Il mio abbraccio al leone e Aicha...
Brava Aicha fai rispettare i nostri diritti..
Purtroppo anche questa volta dobbiamo leggere di ingiustizie legate all'incompetenza di persone che invece dovrebbero garantire assistenza a chi ha bisogno. Più volte ho avuto modo di relazionarmi con i medici che fanno parte dell'equipe UVM che sono, mi sembra di capire , gli stessi che prestano servizio all'ufficio di riabilitazione della Asl di Teramo. Ogni volta che mi sono recata in questi uffici per problematiche che riguardano la mia bambina, ho avuto sempre enormi difficoltà ad ottenere ciò che le spettava e che era stato precedentemente prescritto da medici specialisti. Mi sono quindi resa conto che dietro a quelle porte c'erano medici che non avevano specializzazioni inerenti al lavoro che svolgono ma soprattutto che non c'è la comprensione delle difficoltà e delle sofferenze dei malati e delle famiglie... Lo Stato dovrebbe alleggerire (per quello che è possibile) la vita dei malati e delle persone affette da disabilità , non complicarla ulteriormente.
Un solo augurio a Aicha e Vincenzo affinché al più presto possano superare le difficoltà create da altri. Un augurio a coloro che con menefreghismo e incompetenza nel giudizio creano queste barbarie, affinché possano loro stessi essere affetti di simili mali190, forse allora capiranno.
Oggi ho letto la storia di Vincenzo. Leggendo sono state diverse le emozioni che mi hanno travolta. L'amarezza, il dolore ,lo sconforto, la paura ma poi e' sopraggiunta la rabbia. La rabbia e il disprezzo nei confronti di quelle persone incapaci e incompetenti. Ho commentato l'articolo di Vincenzo e ho brevemente raccontato di come nel corso di questi anni ho avuto più volte modo di relazionarmi con i medici dell'ufficio di riabilitazione della Asl di Teramo, che dovrebbero valutare le disabilità, assegnare il numero di sedute di terapia necessarie, valutare i miglioramenti, autorizzare gli ausili che in alcune situazioni sono indispensabili per la sopravvivenza. Più di una volta le domande che abbiamo presentato ci sono state rifiutate e mi sono trovata quindi spesso a dover quasi elemosinare quello che ci spettava. Soprattutto mi sono resa conto che questi medici non sono specialisti della riabilitazione ma hanno altri tipi di specializzazioni. L'umiliazione e la frustrazione che si provano in queste circostanze ti svuotano l'anima e l'ansia che ti assale nel sentirti impotente di fronte a tanta incompetenza e ignoranza ti paralizza. Ho pero' cominciato a capire, nel corso di questi anni che si PUO' e si DEVE denunciare. Sono MADRE e vorrei... veder crescere le mie figlie libere dai condizionamenti, libere di esprimere le loro emozioni, opinioni senza temere sguardi e giudizi altrui. Vorrei vederle non darsi per vinte, vorrei vederle libere di vivere a modo loro senza omologazioni. E mi raccomando sempre con loro : prima le persone, poi le cose.
E' scandaloso e assurdo che i bisognosi devono elemosinare i propri diritti mentre a SANREMO prendono compensi da nababbi. Diamo il canone rai in beneficenza non ai soliti buffoni!!
cara mamma,se a dirigente asl ci sono dentisti come pretendi che capisca VINCENZO.Mettiamoli a fare gi sterrratori.Incompetenti fino all'inverosimile.Ciao vincè ad maiora