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Sorriso: L'asl di Teramo ci risponde sulle mascherine a forma di "assorbente" e noi replichiamo con simpatia...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Riceviamo e pubblichiamo.


 

Le mascherine a forma di clessidra - codice REF PF08PA01E040\01 – o di assorbente, come Lei preferisce, gentilissimo dr Falconi, sono mascherine chirurgiche fornite alla ASL di Teramo dalla Protezione Civile in data 13/10/2020. Sono dispositivi medici conformi alla direttiva 93/42/CEE e ss.mm.ii. ed alla norma tecnica specifica (EN 14683), nonché alla norma tecnica che ne verifica la biocompatibilità e l’assenza di tossicità (EN 10993). Sono, inoltre, prodotte in Italia dall’Azienda PARMON SpA.

Le rammentiamo che le mascherine ad uso medico (cosiddette chirurgiche) non sono Dispositivi di Protezione Individuale e ad esse non si applica, quindi, il Regolamento UE 2016/425, bensì la succitata Direttiva, che stabilisce i requisiti essenziali che devono possedere i Dispositivi Medici.

La norma specifica che il principale utilizzo previsto delle mascherine chirurgiche è quello di proteggere il paziente dagli agenti infettivi potenzialmente trasmessi dagli operatori sanitari che le indossano e, in seconda battuta, di proteggere chi le indossa da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminati. La stessa norma afferma che possono, inoltre, essere indossate dai pazienti e da altre persone per ridurre il rischio di diffusione delle infezioni, in particolar modo in situazioni epidemiche o pandemiche.

Nel caso specifico, la variante a clessidra, priva del ferretto stringinaso, è particolarmente utile nel caso di pazienti che debbano essere sottoposti a risonanza magnetica, la quale si serve di un forte campo magnetico in grado di attrarre oggetti metallici.

Senza dubbio, il suo articolo andrebbe letto in chiave ironica, ma comprende che - fatto salvo il diritto di satira - in questo clima mefitico di caccia alle streghe, qualsiasi affermazione (sottinteso sapiente), non supportata da una completa e corretta informazione scientifica, rischia di trasformarsi in un pericolosissimo detonatore sociale. Il suo è un ruolo molto importante, che si faccia portavoce della verità, che dia voce a chi voce non ha e che sappia, all’occorrenza, anche rassicurare. Il cittadino non deve essere messo fuori strada, altrimenti rischiamo, nel demonizzare l’Autorità Sanitaria Locale che agisce in maniera corretta e fornisce dispositivi conformi, di alimentare il clima di incertezza a danno della salute psicofisica dei cittadini.

In conclusione, sebbene dall’aspetto curioso, le mascherine chirurgiche fornite sono assolutamente conformi e la preghiamo di rendere pubblica la nostra legittima replica.

dott. Maurizio Turchetti

Responsabile Farmacia Ospedale Giulianova

dott.ssa Francesca De Plato

referente DPI ASL Teramo


La nostra replica

Caro dott. Turchetti e cara D.ssa De Plato, grazie per lo spirito e l'ironia che avete dimostrato e la gentile concessione di avere avuto una vostra interlocuzione.
MI hanno insegnato che l'ironia è l'arma più potente al mondo perchè fa riflettere, agnosticare, abreare, sorridere anche con amarezza ma che purtroppo, richiede un tampone e un reagente non comuni per individuarne la positività.

 

Nessuno mette in discussione che le mascherine “a clessidra” o ad “assorbente” che dir si voglia siano rispondenti alla Direttiva CEE e biocompatibili. Ce lo vogliamo augurare e ne siamo sicuri. Ci mancherebbe altro, visto che vengono inviate dalla Protezione Civile e distribuite agli operatori in Ospedale.

Dovrebbero proteggere  secondo voi, anzi, sicuramente“il paziente dagli agenti infettivi” e sarebbero utili in caso di esecuzione di RMN perché sprovviste di ”ferretti” sul naso (quanti sono i casi in cui le mascherine vengono utilizzate dai pazienti in RMN?)

Perfetto. E gli operatori? Perché tali mascherine vengono inviate nei Reparti per essere utilizzate dagli operatori.
Qualcuno ha provato ad indossarle insieme alle protezioni oculari, occhiali e visiere?
Qualcuno ha provato ad indossarle in sala operatoria insieme alle protezioni oculari anti RX?
Qualcuno ha chiesto un parere a chi opera tutti i giorni in corsia o in sala operatoria?
Essendo appunto sprovviste di “ferretto” non chiudono sul naso e fanno appannare le protezioni oculari, a riprova del fatto che lasciano passare molta aria verso gli occhi. E lateralmente? Sono molto più larghe delle normali mascherine chirurgiche e quindi lateralmente lasciano fuoriuscire aria.
A cosa servono quindi? Sono state forse prodotte da aziende che producevano altro (e non clessidre, e si sono riconvertite alla produzione di mascherine?)

Perché sono state preferite a quelle tradizionali? Perché la fornitura ospedaliera è stata affidata alla protezione civile, che dovrebbe procurare mascherine per la popolazione, e non ha provveduto per tempo direttamente la farmacia ospedaliera ad acquistare mascherine tradizionali, visto che oramai sono ampiamente disponibili sul mercato?

L’articolo, certamente ironico, soltanto ironico, mestamente ironico,  avrebbe meritato risposte a queste domande e non difese d’ufficio.
E ora ho perso l'ironia. 


 

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Commenti

Tutte appannano. Gli occhiali
Se non piace la forma compratene una con i ghirigori tanto di moda.
Mah..???