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La Asl di Teramo e la verità sui presidi anti contagio a disposizione degli infermieri...

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La presente a riscontro della VS nota alla diffida inoltrata da alcuni lavoratori, finalizzata all’ottenimento dei DPI, onde garantire loro tutela ed esprimere sostengo, ritenendo la predetta nota inappropriata e pure ingiustamente intimidatoria e l’operato del lavoratori tutt’altro che negligente. Deve , quindi, in primo luogo evidenziarsi che nessun “errore” è stato dai lavoratori commesso nell’indirizzare la diffida al datore di lavoro, ovvero al Direttore Generale, che è il legale rappresentante dell’Azienda e che, come specificato dal dlgs 81/2008, sebbene per l’organizzazione interna Aziendale si avvalga della collaborazione di altre figure alle quali delega compiti in riferimento al ruolo ed alle competenze professionali, conserva di fatto, sempre e comunque, il ruolo di “datore di lavoro” e, quindi, di responsabile.

Deve, altresì ritenersi corretto, il coinvolgimento del RSPP che, a sua volta, nell’esercizio dei suoi compiti e delle sue funzioni, ha poi invitato i Direttori ed il preposti delle UUOO a relazionare sul contenuto della diffida. Si reputa, inoltre, insufficiente ed anche superficiale aver ritenuto tutte le diffide infondate sulla scorta di una non precisata dichiarazione (verbale? scritta?) dei predetti Direttori e preposti, nonché aver predisposto una unica e generica nota di riscontro (in assenza di documenti e dati reali) provenendo, invece, le diffide da personale assegnato a differenti UUOO e PPOO, con situazioni assai differenti l’una dall’altra. Per il medesimo motivo, si ritiene vacuo ed alquanto frettoloso definire negligente il comportamento dei dipendenti che, invece, con grande spirito di responsabilità e professionalità hanno segnalato la effettiva carenza dei DPI. Dette azioni, oltre che essere un DIRITTO dei lavoratori E DI OGNI CITTADINO IN UNO STATO LIBERO, sono, a nostro parere, da incentivare e non da reprimere, come sembra, invece, abbia voluto fare l’Azienda con una risposta che contiene affermazioni finanche intimidatorie. 

Nella nota di riscontro ogni lavoratore, avrebbe avuto diritto ad avere un’analisi puntuale e circostanziata in riferimento all’attività che ogni UO ha svolto, svolge e svolgerà in riferimento all’emergenza COVID-19, ed alla distribuzione dei DPI, non, come detto, una risposta generica, uguale per tutti i dipendenti e pure accusatoria.
Con la diffida ogni lavoratore ha fotografato una situazione ben precisa in un preciso momento storico (le diffide sono tutte firmate e datate), ed allo stesso modo dovevano essere circostanziate nel tempo e nello spazio le note di riscontro, alle quali avrebbero dovuto essere allegate, per evidenti motivi di trasparenza, le relazioni ricevute dal RSPP, con la relativa documentazione (datata e firmata) che confermasse o smentisse le dichiarazioni dei lavoratori e non li accusasse di non conoscere NEGLIGENTEMENTE quali sarebbero i DPI prescritti dal DVR, tanto più che nei giorni successivi alla diffida gli stessi lavoratori hanno avuto in dotazione i DPI recriminati.

Farneticanti, surreali e prive di qualsiasi logica e fondamento, infine, sono le accuse, di procurare allarme nella cittadinanza, rivolte ai lavoratori nella chiusura della nota. Tutti i dipendenti sanno benissimo quali sono i propri obblighi e non hanno in nessun modo divulgato notizie in merito alla carenza di DPI all’esterno dell’azienda, le diffide, infatti, sono tutte indirizzate al Direttore Generale, al RSPP ed al Direttore Sanitario peraltro fotografando il reale stato delle cose. Si invita, quindi, tutti a riflettere: ammettere e riconoscere l’esistenza di un problema è il primo passo per risolverlo, ostinarsi a negarlo, peraltro, sminuisce il valore del lavoro svolto per superarlo. “Errare è umano; dar la colpa ad un altro lo è ancora di più.” (Max Jacob)


Teramo, lì 3 maggio 2020

Il Segretario Territoriale NurSind Teramo

      Giuseppe De Zolt

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