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La Fonte della Noce ripulita dagli Scout...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

La nostra storia raccontata su W.
 

"Lo storico Mutio dè Muzji ha narrato, con dovizia di particolari, tutti gli accadimenti del soggiorno della regnante e della sua corte, tra i quali la visita alla Fonte della Noce.
Secondo quanto riportato dal Muzji, Giovanna d'Aragona rimase particolarmente colpita da queste acque, limpide e fresche, ed ordinò di allestire il banchetto di una cena, allietata da musici e danzatori, da consumare presso l'area della fontana.

«Si trattenne la Regina in questa Città per lo spatio di cinque giorni, dove hebbe grandissimo gusto, e soddisfazione, havendo visitate tutte le Chiese, e Reliquie, che in essa vi sono, et havendo anche per gusto voluto andare a vedere l'Acquaviva luoco di molto spasso in questa Città per li molti herbaggi, et acque limpide, che vi sono, che la regina, e tutti quei Signori, che l'accompagnavano si hebbero gran gusto, le fu anche dalla Città fatta una cena alla fonte della Noce che ricevé gusto mirabile».Mutio dè Muzji, Storia della città di Teramo, 1588

Lo storiografo Niccola Palma, riprendendo dalle parole del Mutji, ha tramandato anch'egli i particolari dell'allestimento per il banchetto voluto dalla regina d'Aragona nel secondo giorno della sua presenza a Teramo. Per accogliere il convivio della sovrana, i Signori del Reggimento composero intorno alla fonte due boschetti di piante e di rami intrecciati di pioppi che ombreggiassero e rendessero più dilettevole lo spazio. Un boschetto fu sistemato tra la fonte e le mura della città, mentre l'altro nell'area più a destra del perimetro. Nei due albereti, così ricostruiti, si nascosero i musici e 12 danzatori, vestiti «alla moresca», che con varie uscite intrattennero i commensali. Furono, inoltre, formate due fonti artificiali, una in cui scorreva copiosamente l'acqua e nella seconda del vino rosso Giovanna d'Aragona ebbe una tavola separata, rispetto al resto dei cortigiani del suo seguito, in cui desinò con sua figlia. La reale comitiva rimase presso la fonte fino al calar della sera.

A ricordo di questo evento, una lapide che reca scolpite le parole della descrizione del Muzji, è stata posta in occasione del quattrocentesimo anno dalla visita della sovrana".

Oggi?
Dobbiamo ringraziare l'attenzione e il rispetto degli scout per oggi e di ieri, quella di associazioni o semplice cittadini, per aver di cura ripulito e custodito, il nostro luogo storico.
Dove siamo arrivati e soprattutto come ci siamo arrivati?
Anni e anni di quel senza rispetto per la parte vera di Teramo che andrebbe valorizzata e illuminata da iniziative e di bellezza narrata, attraverso un percorso quotidiano di cantori e trovatori.
Sogni?
No, un diritto alla vita civica. 

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Commenti

Onore e lode agli scout teramani, ma mi permettete di chiedere che fine hanno fatto i dipendenti addetti alla pulizia del territorio? Sono in qualche bar a prendere un caffè, a fare un doppio lavoro retribuito o a spasso lungo il corso? Basta saperlo perché i teramani pagano con tasse profumate la (non) pulizia del territorio.

Tombini intasati, segnaletica orizzontale inesistente, cimiteri comunali non curati, cestini per i rifiuti stracolmi e puzzolenti, strade sporche ovunque e piene di erbacce. Ma non spetta alla te am fare questi servizi? Il comune controlla?