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Pazienti Oncologici sotto Chemio costretti a pagare i tamponi....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Storie.
Tre segnalazioni.
Storie di ordinaria dimenticanza delle categorie fragili.
In fondo non hanno avuto la precedenza in sede di vaccini, figuriamoci nella modalità tampone.
Chiudete gli occhi e immaginate di avere al braccio un picc ( è un catetere che viene introdotto in una vena nel braccio, sotto o sopra la piega del gomito, e arriva fino alla grossa vena che conduce al cuore (vena succlavia). Normalmente viene inserito dopo la somministrazione di un anestetico locale, da un'infermiera specializzata in oncologia) Fatto?
Ora immaginate di avere un cancro, fatto?
Ora immaginate di dover lottare per l'ennesima volta per la vita, fatto?
Ora immaginate che per gli ospedali della provincia di Teramo dopo il focolaio da Covid 19, siano praticamente aperti solo alle urgenze, fatto?
Ora immaginate di avere il picc occluso, fatto?
Ora immaginate che nel vostro ospedale vi chiedono un tampone rapido, fatto?
60 euro dal privato e poi altro appuntamento in ospedale altri 60 euro, fatto?
Poi a Marzo, altro ospedale,  altra corsa di tampone e altri 60 euro, fatto?
180 euro.
Perchè un paziente anzi i tre pazienti gravi sono stati costretti a pagare il tampone rapido ?
L'occlusione di un catetere per Chemio non è una urgenza?
Non esiste una esenzione?
Smettete di immaginare. Questa è la nostra realtà. Fatto?

 

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Commenti

Nel Lazio il tampone si fa in farmacia a 22 euro.
In Abruzzo no?
Perché?

Ps
La disostruzione del catetere non andrebbe fatta pagare a parte.